Aria tesissima al Psg. In attesa del faccia a faccia con Kylian Mbappé, Nasser Al-Khelaifi ha raggiunto la squadra a Parigi e tenuto un discorso di una quindicina di minuti davanti al gruppo agli ordini di Luis Enrique nel nuovo centro sportivo. Un discorso durissimo, in cui il presidente non ha usato mezzi termini per ricordare a tutti che nessuno è più importante del club. "Nessuno è al di sopra dell'istituzione, nemmeno io, e chi non vuole giocare per questa maglia non dovrebbe essere qui", ha detto Al-Khelaifi riferendosi chiaramente al fuoriclasse francese in scadenza nel 2024 e messo ormai alle strette dal club.
"Il club ha costruito le migliori strutture del mondo a Poissy per far crescere i giocatori, ora non ci sono scuse - ha continuato il presidente del Psg -. Non vi mancherà nulla". "Dobbiamo concentrarci sulle prestazioni e poi i risultati arriveranno, possiamo giocare un grande calcio - ha aggiunto, ribadendo il diktat della proprietà per primeggiare in Francia e in Europa -. Dovete ricambiare il sostegno dei tifosi e della società".
Un messaggio forte e chiaro. Il cui destinatario principale è senza dubbio Mbappé. Dopo aver confermato di non voler far valere l'opzione per prolungare il suo contratto fino al 2025 col Psg, del resto, il francese è finito subito nel mirino del club, intenzionato a non perdere a zero il giocatore a giugno 2024 e a trovare una soluzione al problema in tempi stretti. Soluzione complicata visto le cifre in ballo e i rapporti molto tesi col calciatore. Ma possibile. Soprattutto perché Mbappé è l'uomo scelto da tempo dal Real Madrid per guidare l'attacco dopo l'addio di Benzema, perché sullo sfondo si registra un forte interesse anche del Liverpool e perché con la giusta formula il Psg potrebbe congedare l'attaccante limitando i danni economici.