L'ex attaccante dell'Inter Samuel Eto'o è finito nuovamente nei guai in Camerun dopo che un sito locale ha pubblicato un'intercettazione telefonica che ha fatto scandalo. Il presidente della federcalcio camerunese, infatti, sarebbe accusato di aver agevolato la promozione di un club in Elite 1, con le parole al telefono col presidente del Victoria Limbé che inchioderebbero l'ex stella del calcio africano: "Tranquillo, vi facciamo salire in A. Il nostro club deve salire in prima serie, è il nostro obiettivo". Ma lui si difende: "Stavo parlando con un amico, uno che investe nel calcio e vuole fare del suo club uno dei migliori del Camerun".
Intercettazione che risalirebbe a gennaio, proprio mentre il Victoria Limbé era in corsa per la promozione successivamente arrivata. Parole pubblicate da Camfoot che hanno alzato un polverone attorno al presidente della federcalcio che negli scorsi mesi era già stato criticato per la rottura unilaterale del contratto con Le Coq per la nazionale, l'allontanamento di Onana ai Mondiali e le accuse della figlia sui mancati pagamenti degli alimenti.
Ma l'intera trascrizione della chiamata tra il presidente federale e quello del club fa rumore, soprattutto dato l'esito della vicenda. "Mi avevi detto che mi avresti accompagnato nel mio percorso" sono le parole di Gwain, presidente del Victoria Limbé, secondo quanto si legge nelle intercettazioni pubblicate da Camfoot, mentre si lamentava di alcuni torti arbitrali. Eto'o, dal canto suo, lo avrebbe tranquillizzato: "Devi stare tranquillo, fai ricorso, ti ridiamo i tre punti e sospendiamo l'arbitro. Dammi solo il tempo di rientrare in Camerun. Poi vieni da me in ufficio, ti puoi fermare un paio di giorni, porta pure le tue donne".
"Il nostro club deve salire in prima serie, è il nostro obiettivo. Ma tu mi devi dare una mano, non puoi fare troppo casino, devi restare calmo- avrebbe detto Eto'o a Gwain-. Se sono diventato presidente della federazione lo devo te e agli altri nostri due amici".
ETO'O SI DIFENDE - Venuto a sapere della pubblicazione dell'intercettazione, l'ex Inter si è subito difeso: "Stavo parlando con un amico, uno che investe nel calcio e vuole fare del suo club uno dei migliori del Camerun. L'ho solo tranquillizzato dicendo che avrei fatto tutto il possibile per evitare che ci fossero errori arbitrali ai suoi danni".