Teatro d’operazioni in grado di tirare il collo anche i toprunners più quotati, starting list (appunto) all’altezza del compito, organizzazione di primo livello e di lunga esperienza: questi i tre ingredienti principali della ricetta vincente di International Orobie Skyraid, l’evento targato Fly-Up Sport che nella sua prova-clou (48 chilometri e 3500 metri D+) in alta Val Seriana (Prealpi Orobie Bergamasche) ha assegnato a Luca Arrigoni e Camilla Spagnolo lo scudetto tricolore UltraSkyMarathon, per il quale l’evento orobico era stato scelto da FISky (Federazione Italiana Skyrunning) per il secondo anno consecutivo.
Nuova partenza da Valcanale (tagliando la marcia di avvicinamento iniziale da Ardesio) e finish line - in questo caso confermatissima - a Valbondione. La prova ultrasky ha “perso” per strada una decina di chilometri rispetto al recente passato ma la scelta operata dallo staff guidato da Mario Poletti si è rivelata azzeccatissima in termini di spettacolarità e di contenuto tecnico. Dal Rifugio Alpe Corte ai Laghi Gemelli, dal Rifugio Fratelli Calvi al Rifugio Brunone per poi toccare il Rifugio Coca, porta d’accesso alla picchiata finale verso il traguardo. Una traccia di gara senza respiro, molto tecnica appunto e… spaccagambe, lungo la quale hanno misurato le loro ambizioni e possibilità duecento skyrunners.
Tra gli uomini, dopo averne messi migliaia uno dopo l’altro sul sentiero, Luca Arrigoni completa l’opera facendo il passo tra il secondo e il primo gradino del podio. Un anno fa infatti la punta Del Team Pegarun aveva chiuso la prova dietro a Cristian Minoggio, del quale prende quindi il posto come campione italiano UltraSkyMarathon, infilando un’altra perla nella collana di vittorie di una stagione straordinaria. Il top runner bergamasco blocca la fotocellula del traguardo sul tempo di cinque ore, 53 minuti e cinque secondi, seguito da Francesco Lorenzi (Team SCARPA) staccati di poco più di venticique minuti e da Moreno Sala (GSA Cometa) al traguardo in sei ore, 30 minuti e 15 secondi. Chiudono la top five in quest’ordine Davide Mazzocchi (Pool) e Nicola Piffari del GS Alpini Sovere, ad oltre quaranta minuti dal vincitore ma tra di loro separati da una ventina di secondi.
"È stata tosta! Ho provato a trovare il ritmo fin da subito e ho visto che le gambe giravano bene. Onestamente non pensavo, visto l’impegno delle ultime settimane in altre gare. È andata bene, ho preso subito margine e poi ho cercato di gestirla al meglio. L’organizzazione ‘alla Poletti’ è una garanzia. Il formato da 48 chilometri è perfetto. La partenza da Valcanale porta subito nel vivo della gara". (Luca Arrigoni)
Ad essere incoronata campionessa italiana UltraSkyMarathon (succedendo a Martina Valmassoi e come lei veneta) è Camilla Spagnol del team CRAZY, al traguardo con il tempo di sette ore, 47 minuti e 17 secondi (ventiseiesima della classifica assoluta). Secondo gradino del podio per Silvia Guerini (Team Canto di Corsa), con un ritardo vicino ai tre quarti d’ora e terzo per Silvia Boroni (Team Gaaren) in otto ore, 35 minuti e 24 secondi. Top five femminile sigillata da Cinzia Bertasa (Team Bergamo Stars) e Cristina Filippini di US Malonno, con distacchi dalla vincitrice ben oltre l’ora.
"È stata una bellissima gara! Sono venuta qui con l’intento di godermi una giornata sulle Orobie (che per una veronese non è qualcosa di usuale) e così è stato. Mi sono dovuta trattenere dal fermarmi a scattare qualche foto! L’obiettivo era quello di non tirarmi il collo perché mi aspettano tre settimane impegnative dal punto di vista atletico, quindi mi sono gestita fin dall’inizio e me la sono goduta". (Camilla Spagnol)
Oltre a quelli della gara titolata, in alta Val Seriana sono entrati in azione anche una settantina di atleti che si sono cimentati lungo i 22 chilometri e sui 2200 metri di dislivello positivo di Orobie Skyrace, format alla sua seconda edizione, voluta da Mario Poletti per consentire ad una più ampia platea di skyrunners di godere di questa esperienza sulle Orobie. Con partenza da Fiumenero, il tracciato ha ripercorso la seconda parte della prova-clou, iniziando con l’impegnativa salita che porta al rifugio Brunone, proseguendo per una decina di chilometri sul “sentiero basso” riqualificato dal team di Fly-Up Sport appositamente per la gara, e arrivando al Rifugio Coca.
Ad imporsi nella Skyrace sono stati due portacolori di ElleErre ASD: Carlo Curnis tra gli uomini (tre ore, 14 minuti e cinque secondi), Silvia Zanchi in gara-donne (quattro ore, 30 minuti e 51 secondi, diciassettesima della classfica generale). A completare il podio maschile Michele Valoti del Team Gaaren (con un ritardo appena inferiore agli otto minuti) e l’inglese Harry Bolton (Keswick AC), al traguardo in tre ore, 29 minuti e 30 secondi. Tra le donne, secondo posto per Nicole Ruggeri (Team Gaaren) a cinque minuti e 18 secondi dalla vincitrice e Tiziana Bianchini di Legnami Pellegrinelli con il finishing time di quattro ore, 44 minuti e 55 secondi.
"Da ormai diciassette anni Fly-Up promuove lo sport e soprattutto il nostro territorio. Quest’anno abbiamo puntato moltissimo sulla sicurezza e il mio ringraziamento più grande va agli uomini del Soccorso Alpino che hanno fatto un lavoro eccelso. Lo hanno dimostrato dirottando prontamente - a causa di un forte temporale - gli ultimi trenta concorrenti dello Skyraid, risparmiando loro tre chilometri di percorso". (Mario Poletti)