L’attesa è finita: nell’ultimo weekend del mese di luglio i migliori specialisti a livello mondiale della corsa in montagna si affronteranno nella ventinovesima edizione del Giir di Mont di Premana (Valsassina), un vero e proprio superclassico, in programma su uno dei percorsi lungo i quali la disciplina più classica della corsa in natura si arrampica fin dai primi anni Sessanta del secolo scorso. La prospettiva (ripida, sia up che downhill) di mettersi alla prova sulle tracce dei big alletta anche centinaia di amatori, pronti a preferire le due distanze dell’evento Giir (32 e 18 chilometri) alle tante alternative del fine settimana forse più affollato dell’anno per quanto riguarda le proposte competitive lungo l’intero arco alpino.
Gli alpeggi di Premana nell’alta Valvarrone (localmente conosciuti come “mont”, da cui il nome dell’evento) sono pronti a “sfidare” professionisti e appassionati in arrivo dall’Italia e dal mondo. Il Giir ha un posto fisso e privilegiato nel cuore di chi corre in montagna, perché rende ogni atleta protagonista, grazie all’ospitalità e alla partecipazione di tutta la comunità premanese e del folto pubblico che accorre per tifare, incitare e trasformare l’esperienza della corsa in montagna in un evento indimenticabile. Roba da pelle d’oca, ricordi destinati a scolpirsi nell’anima di chi tocca uno dopo l’altro i dodici mont delle Orobie Lecchesi. Bellezza dei panorami e passione per la corsa in montagna si fondono alle tradizioni del territorio, l’attenzione e la cura per i luoghi si arricchiscono del valore aggiunto dell’orgoglio di chi qui abita da sempre e di chi ha scelto di viverci. Su poco più di duemila abitanti, sono oltre cinquecento i volontari che si impegnano a fondo per la buona riuscita di un evento che si rinnova senza soluzione di continuità. Fresco di un recente e saggiamente graduale passaggio di consegne, l’attuale comitato organizzatore vanta ad esempio un’età media di ventisette anni. Grazie all’altissima competenza assoluta, a un lavoro lungimirante e a un passione che teme pochissimi confronti al mondo, una comunità relativamente appartata e per certo lontana dai grandi… giri, ha saputo trasformare il Giir in una festa della disciplina del mountain running internazionale che si ripete ogni anno nel cuore dell’estate. Ogni sentiero viene curato meticolosamente, ogni baita aperta, i selciati di ingresso agli alpeggi vengono decorati a festa, i ristori abbondantemente allestiti, e solamente al Giir accade che grandi e bambini, popolazione locali e villeggianti si accalchino lungo tutto il tracciato di 32 chilometri, pronti a travolgere di entusiasmo ogni singolo partecipante chiamandolo per nome.
TOP RUNNERS UOMINI
È come detto un parterre di altissimo livello quello che si contenderà il podio, a partire dalla sfida all’interno del Dinamo Running Team tra Cristian Minoggio e Mattia Gianola, secondo e terzo rispettivamente al Giir di Mont del 2022, che ha visto il successo di Petro Mamu sul nuovo percorso rivisto dopo le alluvioni del 2019. Minoggio è in grande forma e di ritorno dai recenti Mondiali di Mountain e Trail Running di Innsbruck con la medaglia d’argento per il trail corto a squadra e un piazzamento come quindicesimo assoluto. Gianola, enfant du pays, e recente vincitore della ResegUp di Lecco della Stralivigno, è stato anche campione del mondo nello short trail a squadre nel 2022 in Thailandia.
Altri azzurri medagliati a Innsbruck in grande crescita atletica presenti a Premana sono Luca del Pero (medaglia di bronzo individuale iridata) che vorrà rifarsi dall’edizione precedente dove ha portato a casa solo il nono posto, e Andrea Rota, vincitore del recentessimo Trail du Mont Ventoux. Non bisogna poi dimenticare il giovanissimo Mattia Tanara, tre volte campione del mondo di Winter Triathlon under 23. Da seguire con attenzione la sfida che viene dagli atleti africani e in particolari di quelli in arrivo da Kenya.
Dopo un recente infortunio alla schiena, sbarca in Italia per vincere Lengen Lolkurraru, che lo scorso weekend ha demolito il record della Val Brevettola Skyrace, in val d’Ossola. E poi ancora Japhet Mwenda e Elvis Kipkoech (atleti del team Run2gether), che giungono a Premana per rafforzare il gemellaggio che li lega al Giir di Mont e a Premana, per provare a dare battaglia al resto dei big nella loro prima partecipazione. Non mancano a Premana lo statunitense Dakota Jones, fresco di medaglia d’oro alla Transvulcania Ultramarathon, il marocchino naturalizzato spagnolo Ait Malek Zaid (di ritorno dai Mondiali) e l’asso francese della corsa in montagna Julien Rancon, già terzo a Premana qualche anno fa. Tornando ai nostri, presenti anche il giovane Lorenzo Rota Martir e il forte e polivalente runner e skialper William Boffelli.
TOP RUNNERS DONNE
Grande battaglia tra le donne. Il trio che darà spettacolo è composto dalla fortissima Elisa Desco, vincitrice del Giir dello scorso anno, dalla poliedrica Martina Valmassoi, prima quest’anno della Transvulcanica Ultramarathon ed infine dalla pluri iridata Lucy Murigi di Atletica Saluzzo, seconda un anno fa alle spalle di Desco.
Si presentano a Premana per fare bene anche la milanese Francesca Rusconi (vincitrice della Resegup di inizio giugno), la giovane lecchese Martina Bilora (alla seconda partecipazione dopo il nono posto del 2022) e la rumena Ingrid Mutter, che nelle competizioni italiane si è sempre distinta con piazzamenti di alto livello, come la vittoria nel Giir di Mont 2016.
LE GARE
Il Giir di Mont classico va in scena lungo una traccia di 32 chilometri (2400 metri di dislivello positivo), caratterizzato da tre ripide salite, seguite da altrettante discese tecniche e impegnative. GPM della gara è la mitica e temuta Bocchetta di Larecc (quota 2063) al culmine di una rampa da 950 metri di dislivello nell’arco di poco men di sei chilometri. Versione breve (ma tutt’altro che da sottovalutare) della gara principale, il Giir di Mont da 18 chilometri (1100 metri D+, partenza e arrivo in comune con la 32KM) taglia due delle tre salite della sorella maggiore e proprio per questo è gara più corribile e quindi in un certo senso altrettanto intensa.
Su entrambi i percorsi è caccia aperta quest’anno ai nuovi primati sulla distanza. Gli evento alluvionali del 2019 hanno infatti costretto gli organizzatori a modificare il tracciato storico, aggirando un tratto non più percorribile, in favore di una nuova versione entrata in vigore nel 2022, dopo le cancellazioni causate dall’emergenza sanitaria. I record da battere sono queli fissati dodici mesi fa dall’eritreo Petro Mamu (tre ore, 11 minuti e 29 secondi) tra gli uomini, mentre è stata Elisa Desco a fissare l’asticella di gara-donne cinqquantasette soli secondi sopra il muro delle quattro ore!
GIIR DI MONT 32KM – IL PERCORSO
Il Giir di Mont si svolge su un tracciato di 32 chilometri, 2400 metri di dislivello positivo con tre ardue salite seguite da altrettante discese tecniche e impegnative, con il punto più alto della gara e più spettacolare, nel tratto che porta alla Bocchetta di Larecc a 2063 metri di quota, con quasi 950 metri di dislivello in poco meno di sei chilometri. Il percorso di gara parte dal centro del paese in Piazza della Chiesa e scende verso il fondovalle lungo la mulattiera che porta in località Lavinol. Da qui, oltrepassando il torrente Varrone, ha inizio la prima delle tre salite, che conduce dopo cinque chilometri di corsa al primo passaggio intermedio: l’Alpe Chiarino a quota 1558. La salita continua con pendenze meno pronunciate per un chilometro, attraverso splendidi boschi di larici e quindi, seguendo un sentiero abbastanza impegnativo che richiede prudenza ed attenzione, porta sopra le baite dell’Alpe Barconcelli, per poi raggiungerle affrontando una discesa che procede per poco più di due chilometri e che porta fino agli Alpeggi di Casarsa prima e dei Forni, riportando gli atleti a quota 1180 prima di imboccare la seconda salita. Dopo un breve strappo si giunge all’Alpe Vegessa dove è posto il secondo rilevamento intermedio. Da qui si imbocca la Valvarrone percorrendo la vecchia strada militare per quattro chilometri, fino in prossimità del rifugio Varrone da dove, dopo aver guadato il torrente, inizia il tratto di salita più impegnativo di tutto il percorso: quello che conduce gli atleti alla Bocchetta di Larecc, con un dislivello di 800 metri di dislivello in poco più di tre chilometri. La gara prosegue poi con una discesa altrettanto impegnativa che - attraverso pietraie e un ripido sentiero - in meno di due chilometri e con un dislivello di 700 metri porta all’Alpe Fraina, dove le pendenze si addolciscono fino all’Alpe Caprecolo. La discesa continua congiungendosi alla strada militare della Valle fino all’Alpe Rasga, dove è situato il quarto rilevamento intermedio e dove inizia l’ultima e più lunga salita. La prima parte - dalle baite di Domant fino alle case di Pianch – è la più impegnativa. Si raggiunge poi l’Alpe Premaniga (metri 1403). Da qui la salita si fa meno ripida e porta verso l’Alpe Solino, passa poco sopra le baite dell’Alpe Piancalda, e conduce all’ultimo alpeggio: l’Alpe Deleguaggio (1690), dove inizia l’ultima e tecnica picchiata verso il traguardo nella piazza di Premana.
GIIR DI MONT 18 KM – IL PERCORSO
Il Giir di Mont 18KM (1100 metri di dislivello positivo) parte dal centro del paese in Piazza della Chiesa e scende verso il fondovalle lungo la mulattiera che porta in località Lavinol. Dopo aver oltrepassato il torrente Varrone,si prosegue costeggiando il corso d’acqua per un paio di chilomnetri in falsopiano fino alla prima, breve ma intensa salita. Il tracciato scende per un breve tratto, ma presto si traduce in un nuovo falsopiano che conduce all’Alpe Rasga, dove l’ascesa si fa più impegnativa. Le pendenze crescono e solo una ripida ma brevissima discesa prepara al tratto più duro: dalle baite di Domant passando per Pianch fino all’Alpe Premaniga (1403). Da qui il sentiero, con una salita poco accentuata, porta verso l’Alpe Solino. Si prosegue poi puntando all’Alpe Deleguaggio (1690), dove inizia la discesa finale verso il traguardo.
Le due gare principali dell’evento Giir si svolgeranno nella giornata di domenica 30 luglio. Lo start della 32KM è in programma alle 07.45, quello della prova d’ingresso quindici minuti più tardi, alle otto in punto.
La giornata di sabato 29 luglio sarà invece dedicata agli atleti in erba con il Giir di Mont Young, che a partire dalle tre del pomeriggio vedrà un centinaio di bambini e ragazzi (suddivisi per fascia di età) assaporare l’esperienza della gara. Le competizioni giovanili si chiuderanno con i piccolissimi atleti nati nel 2014 e successivi, che daranno spettacolo nella piazza della chiesa di Premana, per poi cominciare con la Serata di Gala “Aspettando il Giir di Mont”. Si partirà con la presentazione ufficiale dei top runners della 29esima edizione, che poi premieranno sul palco i giovani protagonisti delle competizioni pomeridiane. A seguire, un viaggio nell'evoluzione della corsa in montagna, affrontando diversi aspetti della crescita di questo movimento. Attraverso le voci di Mattia Gianola e Cristian Minoggio, conosceremo i segreti del neonato Dinamo Running Team, vale a dire il primo team professionistico italiano di trail running. Il microfono passerà a Silvano Gadin (voce di molte delle gare più importanti della corsa in natura) che racconterà la parte più emozionale degli sport di fatica, con uno sguardo dall'interno sullo sviluppo televisivo che i grandi circuiti internazionali di trail running stanno vivendo.
LA STORIA E I LUOGHI
La prima edizione del Giir di Mont risale al 1961, agli albori della corsa in montagna. Dopo alcune edizioni intervallate da anni di pausa, l'evento si svolge con cadenza annuale dal 1999 (con due sole cancellazioni dovute alla pandemia COVID). Nata come sfida su un percorso che unisse i tredici alpeggi del territorio premanese, Gir di Mont sta appunto per “giro degli alpeggi”: i caratteristici “mont”, piccoli villaggi tra i pascoli di quota adibiti anticamente alla monticazione del bestiame. Oggi sono luoghi prediletti per le vacanze dalle famiglie del luogo, tra le quali il senso di appartenenza alla comunità del proprio alpeggio è ancora molto forte. I “mont” sono inoltre meta di escursioni e tappe intermedie di itinerari trekking in alcuni casi molto impegnativi.
Seguendo i 32 chilometri della prova-regina, si incontra per prima l'Alpe Chiarino (metri 1560) che dalle pendici del “Pizzo d’Alben” si affaccia con un panorama stupendo che dalla Valvarrone si spinge fino alle Alpi della vicina Svizzera. Barconcelli (metri 1415) è l'alpeggio più popolato, quello nel quale la pratica della monticazione degli animali non è mai stata abbandonata. I Forni di Sopra e i Forni di Sotto (metri 1200), a monte della strada che porta ai pascoli dell'Alpe Varrone, insieme con l'Alpe Casarsa (metri 1180, subito di fronte) sono due fra i mont più conosciuti e frequentati sia nelle stagioni estive che invernali. Alpe Vegessa (metri 1190) è l’alpeggio più recente, caratterizzato dagli ampi spazi verdi attorno alle singole abitazioni. Ospita anche un punto di ristoro per i viandanti. Alpe Fraina (metri 1395) è circondata dai monti Colombana (metri 2388), Cima Fraina (2286) e Pizzo Cassera (2323) che chiudono la valle. L'Alpe Caprecolo (metri 1360) è raggiungibile attraverso un sentiero in impennata verso i pascoli ed è adagiato su un poggio assolato ai piedi di una parete rocciosa: i “Sas de Granóon”, alla quale fa da sfondo la cima del Monte Rotondo (metri 2496). L'Alpe Rasga (metri 1090) riposa sul letto della Val Fraina ed è fiancheggiata da uno scrosciante torrente in cui rinfrescarsi in estate. Alpe Premaniga (metri 1400) sorge ai piedi del Pizzo Alto (metri 2512) ed è meta di parecchi escursionisti in tutte le stagioni dell’anno per via del sentiero completamente esposto a sud e molto soleggiato. Alpe Solino (metri 1600) è detto il “Balcon della valle” e gode di una vista stupenda sulle principali cime della zona: su tutte il Pizzo Tre Signori e il massiccio delle Grigne, oltre a regalare uno scorcio del Lago di Lugano. Alpe Piancalda (metri 1480), geograficamente sopra Premana, è raggiungibile da ben tre itinerari: dal paese stesso, dall’Alpe Premaniga e dall’Alpe Deleguaggio. Quest’ultima (posta a quota 1690) è il più alto degli alpeggi premanesi ed è ricco di acqua che scende dai due bellissimi Lago di Sopra e Lago di Sotto, incastonati tra la costa del Pizzo Alto e quella del Monte Legnone: l’ambiente di alta montagna per eccellenza.
Con il Giir di Mont si viaggia nella cultura e tradizione premanese, che nasce con gli alpeggi e con la dura vita di agricoltura e allevamento in montagna. Al giorno d'oggi tutto questo viene ricordato attraverso i “past”. Una tradizione centenaria, un convito al quale anticamente partecipavano tutti gli alpigiani di un determinato alpeggio e che coincideva con la conclusione del periodo della monticazione. La loro funzione era quella di ravvivare la cordialità nell’ambito del gruppo e appianare eventuali controversie. La tradizione rimane ancora oggi, anche se con forme e finalità diverse: paesani e ospiti riuniti insieme in un momento di allegria continua fino a tarda sera, animata dai canti tipici della tradizione. Il piatto tipico è la “minèstre dól past”, composta da riso cucinato nel brodo di carne e insaporito con verdure. La convivialità dell'esperienza è dettata dal porzionamento, ogni “past” è un menù per quattro persone che comprende minestra di riso, bollito di manzo, contorno di verdure e in alcuni alpeggi la frittura di trippa.
Un territorio, quello della Valsassina e della Valvarrone, tutto da scoprire, che stupisce ogni volta per la volontà condivisa di trasmettere la bellezza e le emozioni intense che questi luoghi regalano. Che sorprende per l'orgoglio con il quale i premanesi portano avanti la propria cultura e tradizione, organizzando eventi di grande portata come il Giir di Mont e “Premana rivive l'antico”, adottando uno storytelling ricco dei valori della montagna, fatto di sport, tradizione e, soprattutto, passione.