MONDIALI SCHERMA

Scherma, Mondiali: l'ucraina Kharlan non saluta la russa Smirnova, squalificata

La rivale è rimasta in pedana seduta su una sedia per 45' in forma di protesta, poi la decisione degli organizzatori. Ricorso ucraino

Scherma: Mondiali, atleta russa blocca pedana per 45 minuti per protesta

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La campionessa ucraina Olga Kharlan ha battuto per 15-7 la russa Anna Smirnova nel tabellone 64 di sciabola femminile ai Mondiali di scherma di Milano, ma non disputerà il prossimo turno perché squalificata. Al termine dell'assalto, infatti, l'atleta russa aveva cercato la stretta di mano della rivale ucraina, che invece ha solo effettuato un tocco di sciabola (procedura adottata durante il Covid). Un rifiuto che, secondo quanto previsto dal regolamento, comporta la squalifica dalla rassegna (e due mesi di sospensione) dell'atleta, che nelle ore successive all'incontro è comparsa come "esclusa" nel tabellone ufficiale del torneo. L'Ucraina ha annunciato ricorso.

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Nel tabellone ufficiale, dunque, ai sedicesimi non c'è spazio per la sfida tra Kharlan e Ilieva, con la bulgara che è stata promossa direttamente agli ottavi per l'esclusione della collega ucraina. Secondo quanto previsto dalle norme del Mondiale, l'Ucraina è stata esclusa dalla prova a squadre. La russa Smirnova, dopo il rifiuto della Kharlan di darle la mano, era rimasta in pedana per 45' seduta su una sedia in forma di protesta, chiedendo la squalifica dell'avversaria come da regolamento. L'arbitro a fine match aveva assegnato la vittoria alla Kharlan, ma i giudici, un'ora e mezzo dopo la fine della gara, sono stati costretti a rivedere il video e a comminare la squalifica all'atleta ucraina per violazione dell'articolo 122 del codice di condotta della scherma internazionale.

Secondo quanto si apprende dall'entourage dell'atleta, Kharlan non ha ricevuto né l'assenso né il divieto da parte del ministro dello Sport ucraino che è anche presidente della Federscherma locale: la scelta di gareggiare è stata lasciata alla stessa atleta. Nei giorni scorsi, i suoi connazionali avevano invece optato per la rinuncia in occasione di sfide con russi e bielorussi: le quattro spadiste di Kiev e ieri Reizlin contro il russo Anokhin. Prima dell'assalto tra le due atlete c'è stata solo una tradizionale prova della funzionalità della sciabola. 

LE REAZIONI
Luigi Samele, schermidore italiano e fidanzato di Olga Kharlan, si è detto molto deluso dalla decisione utilizzando parole forti in un post Instagram
: "Sono cresciuto con dei sogni nel cassetto. Negli anni ho capito che non viviamo in un modo di favole. Nella mia carriera ho visto e capito tante cose che mai e poi mai avrei voluto vedere e capire. Oggi, per la prima volta, mi vergogno di far parte di questo sistema. Un sistema dove la prepotenza vince sull'onestà, un sistema dove le regole sono fatte da pochi e per pochi, un sistema dove chi ti può aiutare, non aspetta altro che il tuo fallimento."

La stessa Kharlan ha commentato la propria squalifica: "Penso che abbiate visto tutto, l'unica cosa è che non ho voluto stringerle la mano. Sapevo che poteva esserci questa possibilità. Io ho proposto il saluto con la lama, lei non ha voluto farlo e l'arbitro mi ha detto che potevo andare via e dopo di questo mi sono riscaldata per l'assalto successivo, poi col controllo dell'arma mi hanno detto che volevano parlarmi. Mi è stato comunicato che avevo ricevuto il cartellino nero, ma non credo che sia stato l'arbitro. La decisione dell'arbitro è stata quella di non dare il cartellino nero. È molto crudele anche verso di lui, è molto crudele per tutti. Il sistema, questa Federazione, sta uccidendo tutti, anche gli arbitri."

IL RICORSO UCRAINO
Mikhail Ilyashev, presidente della Federazione ucraina, ha annunciato ricorso: "Crediamo che la decisione non sia corretta e vada contro etica e regole. L'arbitro non ha dato cartellino nero, è stato il direttore tecnico a deciderlo ma non si può cambiare decisione dell'arbitro. Abbiamo presentato ricorso in appello, speriamo ci sia il reintegro per la competizione a squadre".

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