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Inter, la calma prima della tempesta: trenta giorni di fuoco per Marotta e Ausilio

Il caso Lukaku, il silenzio di Zhang e una rosa da completare: tutti i nodi in casa nerazzurra

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Due portieri, una punta, un centrale difensivo, un centrocampista: queste le priorità temporali del mercato in entrata dell'Inter a meno di un mese dall'inizio del campionato. Una trentina di giorni - anche di più considerando che la sessione estiva chiude il primo settembre - per completare la rosa: la calma prima della tempesta? L'interrogativo nella testa dei tifosi nerazzurri è questo: i soldi delle cessioni (su tutte quelle di Onana e Brozovic) verranno reinvestiti? Tutti? Come? Nel silenzio della proprietà e dopo le promesse primaverili del presidente Zhang, la calma che accompagna il lavoro di Marotta, Ausilio e Baccin è reale o solo di facciata? Sicuramente le resistenze del Bayern per Sommer e il voltafaccia di Lukaku hanno ritardato da un alto e complicato dall'altro i piani della dirigenza nerazzurra. Questo è chiaro. Il muro dello Shakhtar per Trubin non ha invece sorpreso più di tanto, così come la richiesta elevata dell'Udinese per Samardzic. Ma gli obiettivi prefissati restano ancora da centrare: le valutazioni più complicate riguardano sicuramente la punta perché come detto è stato il tradimento di Big Rom il grande intoppo inaspettatamente presentatosi.

Per sostituire Onana c'è ottimismo per l'arrivo Sommer: le difficoltà del Bayern di trovare un nuovo portiere hanno rallentato l'operazione, non però fatto cambiare i piani. Per Trubin, invece, la posizione dell'Inter è leggermente mutata: se gli ucraini non abbasseranno le richieste si proverà a bloccare il giocatore per l'anno prossimo, scegliendo a quel punto un secondo di esperienza. Non è un mistero che piaccia a tal proposito Audero.

A centrocampo si devono invece formalizzare alcune uscite, in primis quella di Sensi, per poi stringere per Samardzic: il centrocampista serbo-tedesco è considerato un investimento di prospettiva, profilo perfetto da inserirsi nel progetto di ringiovanimento della rosa. Occhio però anche a Kamada, prospetto che non dispiace ed economicamente avvicinabile. Per quanto concerne invece il difensore che ancora manca si procederà con altrettanta calma, probabilmente negli ultimi giorni di mercato quando gli spazi di manovra saranno più chiari. Ma è certo che si farà, resta infatti da colmare la casella lasciata libera da Skriniar. L'utilizzo di Bisseck come braccetto di destra potrebbe far cambiare il tipo di giocatore cercato. Il nodo vero da sciogliere è quello relativo all'attacco, si diceva.

L'investimento sicuramente più oneroso e centrale. Sul mercato non esistono altri giocatori con le caratteristiche di Lukaku. La rosa dei giocatori "attenzionati" è chiara: Morata, Balogun, Taremi, Scamacca e Beto (N'zola è l'alternativa a Correa se l'argentino dovesse uscire negli ultimi giorni di agosto). Lo spagnolo è stato il primo attaccante a essere indicato da Inzaghi nei giorni successivi alla rottura con il belga: diverso da Big Rom ma con esperienza, pronto e affidabile. Alle condizioni dell'Atletico però non si può fare. O meglio, l'Inter non vuole. Scamacca, già trattato da Marotta un anno fa prima del suo trasferimento in Inghilterra, è quello che fisicamente più si avvicina a Lukaku, in più risponderebbe al progetto di italianizzazione sempre più spinta voluto dal club. L'operazione che più intriga è però quella per Balogun: giovane, tecnico, rapido, spalla ideale di Lautaro. Costa molto, l'Arsenal non fa sconti, ma ha all'attivo in fondo una sola stagione di livello in Ligue 1 al Reims (21 gol in campionato). E questo pesa nelle valutazioni. L'attesa attuale potrebbe essere così legata alla decisione di vedere come evolve il mercato europeo delle punte: un domino innescato da Mbappè che potrebbe aprire occasioni inattese. Trenta giorni, in fondo, sono un'eternità nel mercato. Sempre che la calma attuale non sia solo apparente.

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