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Inter, Calhanolgu: "Con Cuadrado siamo più forti, vogliamo partire bene per puntare allo scudetto"

Il turco punta alla seconda stella per i nerazzurri: "Siamo preparati e forti"

Hakan Calhanoglu è sempre più leader dell'Inter, col turco che si appresta a giocare la terza stagione in nerazzurro dopo il grande, e clamoroso, addio al Milan preferendo i cugini. E dal Giappone, dove i nerazzurri sono impegnati in tournée, intervistato dal settimanale The Digest il turco fissa gli obiettivi per la prossima stagione: "Vogliamo far bene dall’inizio. Sono particolarmente concentrato sulla Serie A perché ci sono squadre forti". Una carta in più, un rinforzo importante, è Cuadrado: "Sono contento sia qui, con lui siamo più forti". E sulla finale di Champions persa ha sottolineato: "È mancata la fortuna".

"Abbiamo ottenuto molto la scorsa stagione. Abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa Italiana, raggiunto la finale di Champions League per la prima volta in 13 anni dall’ultima. In questa stagione, vogliamo far bene dall’inizio" ha spiegato Calhanoglu a The Digest. Per il turco, infatti, l'Inter è pronta per la seconda stella: "Siamo ben preparati. L’Inter deve essere sempre in testa alla classifica".

Inter che ha nel gruppo la sua arma segreta: "Il club sta facendo un ottimo lavoro. Ecco perché negli ultimi anni hanno fatto bene in Serie A. Il fatto che abbiamo vinto due coppe per la seconda stagione consecutiva è perché il club sta facendo molto bene, e questa stagione non sarà diversa. Noi giocatori lo capiamo. C’è un senso di unità tra i giocatori e lo staff del club, sono come una famiglia".

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E sui nuovi arrivi, Calha si è soffermato su Juan Cuadrado: "Sono contento che sia qui. È un grande giocatore e non ho dubbi sulle sue capacità. Penso che sia qui perché sa che l’Inter è forte. Abbiamo tanti bravi giocatori in questa squadra, ma con la sua esperienza l’Inter dovrebbe essere ancora più forte. Comincerà a capire la squadra allenandosi, ma si integrerà perfettamente. I cambi di giocatori sono inevitabili nel mondo del calcio. Mi sono divertito molto all’Inter con i giocatori che se ne sono andati e auguro loro tutto il meglio nelle loro nuove squadre. Lo stesso si può dire per i nuovi giocatori dell’Inter. Sono tutti bravi, giovani e forti. Contribuiranno alla squadra allo stesso modo dei giocatori che se ne sono andati. E dopo tutti questi anni nella squadra, cerchiamo di aiutare i nuovi giocatori in ogni modo. Thuram viene dalla Germania quindi deve capire cos’è l’Inter, e anche Bisseck arriva da un altro Paese. Devo mostrare loro come funzionano le cose in Italia. Siamo una famiglia e ci aiutiamo a vicenda".

Non sono mancate domande legate all'addio al Milan per l'Inter: "Quando una cosa deve succedere, succede. Quando mi hanno chiamato Piero Ausilio e Inzaghi ho capito che era una cosa importante per me. Per me è stato un onore essere chiamato in un club come l’Inter. Così ho subito deciso di trasferirmi. La storia è andata liscia. Passare dal Milan all’Inter non è facile per chi tifa Inter. Quindi ho sempre dato il massimo in campo. Volevo che la gente mi vedesse in campo a giocare per la squadra. Ora penso di averlo messo nella mente dei tifosi".

Ma il grande rimpianto dell'ultima stagione è la finale di Champions persa contro il Manchester City: "Prima della partita si diceva che il City fosse in netto vantaggio, ma abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità e penso che abbiamo mostrato quello che potevamo fare. Non abbiamo segnato, ma abbiamo avuto qualche occasione per segnare. Giocare la finale di Champions League è stata una grande esperienza. Cosa ci è mancato? La fortuna, non ne abbiamo avuta tanta".

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