Milan, top e flop del Trofeo Berlusconi: buoni segnali dai nuovi acquisti
Reijnders ha già in mano le chiavi del centrocampo, Pulisic accende la luce, in ritardo invece Leao e Giroud
C'era tanta curiosità per vedere all'opera il Milan rivoluzionato in un test contro un avversario di Serie A a una decina di giorni dall'inizio del campionato e per Stefano Pioli i segnali che sono arrivati dal primo Trofeo Berlusconi, vinto comunque dai rossoneri solo ai rigori dopo una partita equilibrata, sono di certo positivi, come ha sottolineato lo stesso tecnico rossonero dopo il match col Monza: "Sono contento di come si stanno inserendo i ragazzi nuovi e del loro spirito - ha dichiarato - Abbiamo tenuto bene il campo contro una squadra che gioca bene, ma dobbiamo però concretizzare di più".
Come per le amichevoli negli USA, è stata evidente la difficoltà a fare gol e proprio il tridente offensivo ("Quando avrò la rosa tutta in condizione possiamo giocare anche col 4-2-3-1 senza problemi") è stata in parte la delusione della sfida contro i brianzoli, nonostante la positiva prestazione di Pulisic, che anche se ha sbagliato molto e fatto un po' di confusione ha dimostrato di poter accendere la luce in ogni momento e segnato anche il suo primo gol con la nuova maglia.
In ritardo invece i compagni di reparto: Leao quando accelera è imprendibile ma spesso è apparso superficiale, ha provato tiri da posizioni impossibili e si è anche dimostrato nervoso come non mai nello scontro con Gagliardini. Ancora più indietro Olivier Giroud, che evidentemente ha ancora le gambe pesanti e di fatto non si è visto praticamente mai.
L'altra nota stonata, ancora una volta, è stata una fase difensiva con errori dei singoli e di reparto in cui Tomori è stato il peggiore ma anche Thiaw si è dimostrato troppo poco aggressivo. Centrali bocciati e terzini rimandati perché Theo ha giocato un buon primo tempo ma è calato e molto alla distanza, mentre Kalulu è stato positivo in fase offensiva, ha crossato molto, ma è ha sofferto troppo Carlos Augusto in fase difensiva.
Ora invece le note liete, che oltre al solito Maignan arrivano soprattutto dal centrocampo. Reijnders ha impressionato per eleganza ed efficacia giocando di prima, a testa alta, con qualità ma riconquistando anche tanti palloni. Sembra che l'olandese abbia già in mano le chiavi del centrocampo rossonero anche se forse al suo fianco alla prima di campionato non ci sarà più Krunic. Il bosniaco non ha brillato ma è stato ordinato, se dovesse andare via forse al suo posto servirebbe un regista puro dai "piedi buoni" visto che Bennacer tornerà solo a gennaio. Positiva anche l'impressione destata da Loftus-Cheek, che anche se è evidentemente ancora in ritardo di condizione e manca di brillantezza sembra poter essere sia per fisico che per ruolo (un ibrido tra la mezz'ala e il trequartista) il nuovo Kessie del centrocampo rossonero.