Un pranzo in Versilia tra Leonardo Bonucci, Daniele Pradè, ds della Fiorentina, e Alessandro Nasi, cugino di Andrea Agnelli e di Lapo Elkann. È andato in scena oggi a Forte dei Marmi: il centrale bianconero è stato paparazzato dei colleghi de Il Tempo e subito sono partite le voci che accostano il 36enne ai viola. Ma il difensore, che è ampiamente ai margini della Vecchia Signora e sta cercando una nuova sistemazione, non è nei progetti della Fiorentina. A confermarlo, infatti, sono stati gli stessi Gigliati che dopo le voci che si sono rincorse nelle ore successive al pranzo sospetto hanno diramato un comunicato chiaro e diretto: "La Fiorentina non è interessata a Leonardo Bonucci".
Soltanto voci, rumors di mercato come spesso accade nelle giornate d'estate, ma solo quelle. Perché quello a Forte dei Marmi è stato un incontro casuale tra Bonucci e il direttore sportivo della Viola Daniele Pradè che ha voluto mettere le cose in chiaro: "Oggi ero a pranzo a Forte dei Marmi con la mia famiglia e, tra tante altre persone, ho incontrato anche Leonardo Bonucci, l'incontro è stato assolutamente casuale e non c'è nessuna trattativa in ballo". Vero è invece l'interesse dell'Union Berlino che dopo aver chiuso con l'Inter per Gosens ha sondato il terreno con il difensore juventino che ha aperto al trasferimento in Germania.
Intanto Bonucci, che nelle ultime settimane era stato accostato anche allo staff della Nazionale, è intervenuto sui social. Salutando Mancini e lanciando anche un segnale sul suo futuro a Torino: "Grazie Roberto Mancini per gli splendidi anni trascorsi insieme e per le vittorie entrare nella storia del nostro calcio - si legge -. A oggi stufo di essere coinvolto in dinamiche completamente estranee alla mia persona e totalmente destituite di ogni fondamento, ci tengo a sottolineare quanto sia lontana da me l’idea di ricoprire ruoli mai nemmeno lontanamente proposti. In quanto giocatore della Juventus, e rispettando il mio contratto con puntualità e correttezza, vedo l’azzurro rimanere per me solo il colore di una maglia da indossare sul campo con orgoglio e riconoscenza".