Inter-Samardzic: mercoledì la dead-line, ma il serbo è sempre più lontano
Il direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio: "Troppi cambiamenti da parte sua"
Il passaggio di Lazar Samardzic all'Inter è appeso a un filo. Il serbo, che ha lasciato Milano nella giornata di domenica, è (al momento almeno) fuori dai piani dell'Udinese: oggi si è allenato a parte e il club friulano lo sta spingendo a rispettare gli accordi con i nerazzurri. Nel frattempo l'Inter ha fissato per mercoledì la dead-line: o il giocatore (e con lui il padre agente che nel frattempo si è rivolto a una nuova agenzia di procuratori per provare a portare avanti la trattativa) accetta le condizioni precedentemente pattuite oppure l'affare salta. Su questo Marotta e Ausilio sono irremovibili e soprattutto hanno comunicato alla controparte che non intendono sprecare altro tempo. Posizione ribadita nella tarda serata di Ferragosto proprio dal direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio. Dopo aver cenato con Arnautovic (arrivato in serata a Milano) il dirigente interista è stato infatti intercettato da SportItalia rilasciando dichiarazioni che lasciano intendere che l'affare molto difficilmente si farà, a meno che l'entourage del giocatore non faccia retromarcia: "La ricostruzione è parecchio attendibile, abbiamo trovato l’accordo con l’Udinese ma da parte di Samardzic ci sono stati parecchi cambiamenti, diciamo così. Troppi paletti". Nel caso si arrivasse alla rottura definitiva, l'Inter potrebbe decidere di tenere in rosa Stefano Sensi che in questo campionato ha saputo mostrare tutte le proprie qualità. Il limite dell'ex Sassuolo è sempre stato rappresentato dalla fragilità fisica ma nell'ultima stagione al Monza è stata da questo punto di vista confortante e convincente.
Ad aver messo in salita la trattativa per Samardzic sono state (è ormai noto) le commissioni richieste dall'entourage del fantasista: il padre Mladen vuole ottenere il 50% di quanto i nerazzurri dovevano fatturare inizialmente alla Pimenta. A ballare sono circa 800 mila euro da aggiungere, secondo la famiglia, nell'ingaggio del centrocampista che lieviterebbe così ben oltre i 2 milioni di euro. E adesso nella vicenda, scrive La Gazzetta dello Sport, sarebbe entrato pure un terzo procuratore. O meglio una agenzia: trattasi della TDS Sports di Tolga Dirican con sede a Berlino. Insomma parte degli uomini in campo sono cambiati, non le volontà di Marotta, il quale non indietreggerà: la proposta dell'Inter resta quella presentata giorni fa. E il nuovo ultimatum nerazzurro è fissato per domani: dentro o fuori.
In tutto questo scenario non va affatto dimenticata la posizione dell'Udinese, scesa in campo con Gino Pozzo, proprietario dei bianconeri. Quest'ultimo, a dir poco furente, si sarebbe impegnato a convincere il padre-agente con una serie di lunghi colloqui, andati in scena fino alla tarda serata di ieri. L'obiettivo è convincere lo staff di Samardzic ad accettare le condizioni dell'Inter per favorire anche l'approdo di Fabbian in Friuli.
Il giocatore è tornato intanto ad allenarsi con l'Udinese, seppure a parte a causa della condizione fisica persa durante la trattativa senza svolgere sedute. Ma, non solo fronte Inter, il suo futuro è al momento un vero e proprio rebus.