L'OPINIONE

Italia, liberati dalla pressione: Pozzecco ci è ricascato ma ha ragione

Stop inaspettato per gli Azzurri di Pozzecco: con le Filippine è dentro o fuori

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Pozzecco è una furia: via giacca e cravatta ed espulsione FOTO

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Liberarsi della pressione e fare tesoro degli ultimi minuti della gara contro la Repubblica Dominicana. Perché la nazionale italiana non può essere quella vista nel terzo quarto contro il team molto ben allenato da Nestor Garcia. E perché liberi da ogni pressione gli azzurri possono dare molto di più, sempre che il “vincere o andare a casa” di martedì contro i padroni di casa delle Filippine non diventi un peso insostenibile sulle spalle di Melli e compagni. Siamo una squadra di tiratori, e questo lo sapevamo e continuiamo a ripetercelo, il problema è che ora dobbiamo diventare una squadra di realizzatori, altrimenti potremmo anche superare lo scoglio Filippine, ma tanta strada non ne faremo.

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Contro i dominicani abbiamo finito con il 24% da tre punti, contro l’Angola ci eravamo fermati poco sopra il 16%, un po' meglio ma ancora troppo poco per giocare un mondiale ad alto livello. Spiegazione un po' troppo semplicistica? Forse, ma nemmeno più di tanto, perché ci piace guardare alla pallacanestro in modo semplice e senza rifugiarci in elucubrazioni che possono ridursi a semplici alibi non costruttivi. L’Italia deve giocare leggera, correre, divertirsi, ben consapevole di poter battere tutti e perdere con tutti, un refrain che abbiamo spesso ascoltato negli ultimi tempi e che spesso ha trovato riscontro sul campo.

Contro Anthony Towns e compagni temevamo che il pallone pesasse più del lecito e così è stato, nonostante l’ottimo inizio che forse ha ci ha fatto togliere troppo presto il piede dall’acceleratore. Contro i dominicani si sapeva che sarebbe stata la partita decisiva del girone, ma gli azzurri si sono contratti troppo presto per venir poi fuori troppo tardi. Da oltre l’arco Fontecchio ha chiuso con 1 su 8, Polonara e Datome con 0 su 4, troppo poco nel giorno in cui si è presentato a questo mondiale Marco Spissu, autore di 17 punti, molti purtroppo arrivati troppo tardi. Né possiamo pretendere che Melli sia sempre lucido in attacco, visto l’enorme lavoro a cui è sottoposto sotto le plance.

Insomma, un discorso fatto e rifatto negli ultimi tempi ogni qualvolta si parla della nostra nazionale di basket, né ha molto aiutato l’espulsione di Pozzecco arrivata davvero troppo presto. Il coach azzurro aveva fatto ammissione di troppo nervosismo già nel post match contro l’Angola, consapevole che l’umore dei suoi ragazzi tanto dipende proprio dal suo. Ma il nostro allenatore ci è ricascato, a torto o a ragione (a ragione, secondo noi…), riguardo alcune decisioni arbitrali, ma la partita non era un torneo di preparazione, era un match mondiale molto delicato e la panchina deve essere la prima a dare serenità nei momenti difficili. Ma è la forza anche del nostro coach, i suoi ragazzi lo sanno e devono essere bravi a trarre energia positiva da tutto.

Coraggio, il nostro talento rimane intatto, c’è la partita contro le Filippine che può darci il pass per la seconda fase, alla quale non andrà la Francia, sconfitta dalla Lettonia dopo la debacle contro il Canada e clamorosamente eliminata.  Tanto per capirci: il mondiale non è cosa semplice per nessuno, per questo si può passare anche per una sconfitta contro la Repubblica Dominicana e andare molto lontano lo stesso. Ma la scimmia dalle spalle va scacciata via subito, gli azzurri possono ancora divertire e divertirsi, anche se martedì ci sarà una squadra e una intera nazione contro. Ma, senza offesa per nessuno, siamo comunque l’Italia e loro pur sempre le Filippine. Questo i nostri ragazzi, senza per niente fare sfoggio di presunzione alcuna,  lo tengano bene a mente e giochino sereni e consapevoli della propria forza.  

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