l'analisi

Juve, deludente pari col Bologna: non basta Vlahovic, serve intensità

L'Udinese sembrava aver aperto un nuovo capitolo e invece i bianconeri ieri si sono nuovamente avvitati su stessi. Il fattore Pogba e la posizione di Chiesa tra i nodi di Allegri

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oraxora placeholder

Che la Juve di Udine all'esordio in campionato avesse illuso un po' tutti? Dubbio lecito dopo il pari sbiadito in casa contro il Bologna, soprattutto tra i tifosi bianconeri. Ma come non aveva senso esagerare con le lodi dopo i primi novanta minuti, buttare tutto a mare dopo il match di ieri sarebbe un eguale errore: certo, preoccupa che molti dei difetti notati contro i rossoblù assomiglino parecchio ai limiti mostrati dalla squadra di Allegri per tutta la scorsa stagione ma ci sono segnali incoraggianti così come alcuni equivoci, soprattutto tattici e sui singoli, vanno analizzati.

Vlahovic fa sicuramente parte della prima categoria. Candidato a partire per praticamente tutto il mercato, ha sempre voluto la maglia bianconera per dimostrare che quello della scorsa annata - pur non disastrosa in termini puramente numerici - non era il vero Dusan, sostenuto tra l'altro dalla quasi totalità della tifoseria. Ebbene se quello che doveva essere il suo sostituto sta per passare alla Roma, il serbo sta dimostrando sul campo tutta la voglia che aveva promesso di avere. Gol ma non solo, il pari di ieri arriva grazie a un suo colpo di testa ma più che altro sembra ci sia stato uno step mentale sul piano della leadership che a questa Juve serve terribilmente.

Discorso diametralmente opposto per Federico Chiesa che, dopo la buona prova di Udine, non si è confermato. Ecco, l'azzurro è uno degli equivoci che il tecnico si porta dietro da un anno e farà bene a dirimere il prima possibile: nel 3-5-2 non rende né da seconda punta, perché dovendo occupare una zona centrale dell'attacco non riesce a trovare movimenti e spazi, né da esterno a tutta fascia, ne snatura le doti offensive e non ha le dovute caratteristiche difensive. Non è un caso che la Juve cerchi Berardi e ci proverà fino all'ultimo giorno di mercato.

La chiave della prova alla Dacia Arena e, in parte, della ripresa contro il Bologna, comunque, esula quasi del tutto dai singoli e richiama all'atteggiamento globale della squadra: i tifosi si chiedono dov'è finita la Juve vogliosa, arrembante, intensa della prima partita. Tutte doti che possono dare quel boost in più a una squadra fin troppo scolastica nelle trame di gioco e poco dotata tecnicamente in fase di costruzione, sia a centrocampo sia volendo giocare da dietro. Ecco perché un completo recupero di Pogba darebbe una grandissima mano all'impianto generale: esperienza, qualità e leadership. Ma il francese è ancora lontano da una condizione ottimale e allora a Empoli, prossimo snodo di campionato, sarebbe utile ripartire dalla ripresa di ieri e dal primo tempo di Udine. Parola chiave? Intensità.

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