Un altro Bovolenta per la Nazionale azzurra di pallavolo, dal compianto e indimenticabile Vigor al figlio Alessandro. Sì perché il 19enne, figlio del "Gigante del Polesine" scomparso 11 anni fa, ha fatto il suo esordio con l'Italia contro il Belgio, nella prima partita degli Europei di volley giocati all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno: "È un grandissimo orgoglio; è un passato che torna nel presente in tante persone che hanno visto mio papa' e ora vedere me credo che sia un po' un colpo di fulmine, un deja vu. Bovolenta è un cognome importante e spero di portarlo e di farlo restare in alto ancora per tanto tempo, quindi cerco di dare il meglio di me".
"È un percorso, l'inizio di un ciclo cominciato tanto tempo fa che sta continuando. Questa è una tappa importante, spero che sia una tappa lunga, perché spero di restarci in questa Nazionale", ha raccontato ai cronisti Alessandro. Gli europei erano un sogno che il giovane atleta ha iniziato a costruire giorno dopo giorno, con il sostegno dei compagni di squadra. Fino a quando il ct De Giorgi ha deciso di metterlo alla prova nelle battute conclusive del match che poi è terminato 3 a 0 per gli azzurri.
Proprio sull'esordio ha raccontato: "È stata una sorpresa. Sul 19 a 14 l'allenatore mi ha detto: preparati. Ho tolto la giacchetta e ho aspettato poi è arrivata la chiamata. La stavo vivendo bene per fortuna. Cerco di divertirmi. Credo che questa convocazione sia stata meritata per l'anno che ho fatto, credo che l'età non conti più di tanto anche perché in questo Europeo ci sono già tanti giovani e questa squadra è tanto giovani, l'età passa in secondo piano".
A seguire con il fiato sospeso gli ultimi passaggi del set e la battuta finale di Bovolenta un palazzetto con circa 9mila tifosi azzurri e gli occhi attenti della mamma Federica Lisi. "Mia mamma è il mio punto fermo, il mio punto di forza, la mia ancora, e tutto quello che ho raggiunto è stato per lei; la amo da morire, mi sta aiutando ogni giorno, è lei quello che sono oggi io", ha concluso l'atleta.