FORMULA 1

Sainz Sr.: "Sono contento che mio figlio sia salito sul podio senza l'aiuto degli ordini di scuderia"

Il due volte campione del mondo rally ha detto la sua sul duello finale tra il figlio e Leclerc nel finale del GP d'Italia

di Stefano Gatti

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Che Carlos Sainz sia - sotto pressione - un pilota sanguigno e focoso - ci sono pochi dubbi. Da chi abbia preso questo tratto del suo carattere è praticamente certo: suo padre Carlos Sr. Intendiamoci, stiamo parlando di una qualità, non di un difetto: soprattutto se serve a portare a casa risultati come il terzo gradino del podio domenica scorsa a Monza o - volgendo lo sguardo allo scorso anno - a non lasciare nulla di intentato per inseguire (e poi infatti centrare) la sua prima e fin qui unica vittoria nel Mondiale, al Gran Premio d'Inghilterra 2022 a Silverstone. Al termine del GP d'Italia dello scorso weekend, papà Sainz si è per così dire levato un sassolino dalla scarpa, parlando in un'intervista a DAZN di applicazione a suo modo di vedere discontinua degli ordini di scuderia da parte della Ferrari, che nel finale del quattordicesimo appuntamento del Mondiale ha sostanzialmente lasciato liberi i suoi piloti di contendersi in pista il terzo gradino del podio, nello specifico dando a Leclerc la possibilità di attaccare Sainz.

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“A posteriori, sono contento che sia andata così, piuttosto che il congelamento delle posizioni. È curioso però che a volte i piloti della Ferrari siano liberi di attaccarsi ed altre volte invece non lo siano. Sembra che ci sia un comportamento diverso a seconda della situazione. È sempre mi figlio a dover chiedere se può attaccare ed è sempre lui a doversi adeguare se non può farlo quando è dietro. Quando invece ad essere dietro a Carlos è Leclerc, allora le posizioni non sono congelate. Ma va bene così. Visto come è andata a finire, sono contento che mio figlio sia salito sul podio senza l'aiuto degli ordini di scuderia".

Giusto così insomma, per Carlos, ma pensiamo un po' per tutti. Raggiunto in pista da Leclerc nel finale di gara, Sainz ci ha in realtà provato, a chiedere via radio a box di non essere attaccato dal compagno di squadra. Non è nuovo, Carlos, a fare un uso per così dire "politico" del contatto radio ma tutt'altro che riservato- con il ponte di comando. Lo aveva già fatto proprio nel 2022 a Silverstone, difendendo le sue chances di vittoria (poi andate come detto a buon fine, anzi ottimi), mettendo però in quel particolare frangente a rischio quelle del compagno di squadra. Finì però con il successo di una Ferrari, quindi nessuna ulteriore discussione o motivo di polemica.

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Liberi tutti, invece: con la Red Bull di Verstappen ormai solitaria al comando e anche quella di Perez ormai fuori dalla "gittata" delle due Rosse, Carlos e Charles si sono dati battaglia. O meglio, il monegasco ha portato un paio di attacchi, ai quali lo spagnolo ha risposto senza scomporsi più di tanto, ben allenato dalle precedenti manovre difensive nei confronti delle Red Bull. Si è rischiato il "patatrac" tra le due Rosse? Al di là degli imprevisti... di un mestieri che si fa a trecento all'ora o giù di lì, pensarlo sarebbe fare un torto nei confronti del talento, dell’abilità e della lealtà dei due piloti alla Ferrari stessa. Guardando oltre Monza ed al prossimo Gp di Singapore (15-17 settembre), Sainz e Leclerc sono in bagarre (117 punti a 11) e per il quinto e il sesto posto nel Mondiale Piloti: una sorta di "bella" tra i due, dopo che Sainz (nella sua stagione d'esordio con la Rossa) ha prevalso su Leclerc nel 2021 (quinto e settimo rispettivamente) e quest'ultimo è stato battuto solo da Verstappen l'anno scorso, con Carlos "solo quinto.

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