Paul Pogba positivo al testosterone ha scioccato il mondo del calcio. Il centrocampista francese della Juventus, fermo ai box praticamente per tutta l'intera stagione scorsa, stava cercando di rientrare a disposizione di Allegri, ma il test antidoping a cui è stato sottoposto dopo Udinese-Juventus ha cambiato completamente gli scenari. L'ultimo caso analogo riguardava Palomino dell'Atalanta, poi rientrato dopo quattro mesi fuori dal campo, ma nel calcio non sono mancati casi di doping più o meno clamorosi anche se negli ultimi anni sono stati sempre meno.
IL 2001 DEL NANDROLONE
A inizio anni Duemila il doping nel calcio era un tema all'ordine del giorno e non solo per le dichiarazioni di Zdenek Zeman. Nel 2001 i casi di nandrolone, uno steroide anabolizzante derivato sempre dal testosterone, furono diversi.
- Pep Guardiola (Brescia, 4 mesi di squalifica - poi assolto)
- Edgar Davids (Juventus, 4 mesi)
- Frank de Boer (Barcellona)
- Jaap Stam (Lazio, 5 mesi ridotti a 4)
- Cristian Bucchi e Salvatore Monaco (Perugia)
- Igor Shalimov
- Fernando Couto
- Nicola Caccia e Stefano Sacchetti (Piacenza)
- François Gillet (Bari)
I CASI PIU' ECLATANTI
Non sempre il doping nel calcio è legato a sostanze proibite atte a migliorare le prestazioni sportive in campo. Tra i casi più eclatanti, infatti, ci sono anche situazioni in cui questo utilizzo di fatto non ha avuto niente a che fare con il calcio. Il più classico è il caso di Diego Armando Maradona.
Maradona - Il Pibe de Oro nel corso della carriera è stato squalificato 2 volte per positività al test antidoping, nel 1991 per cocaina e nel 1994 per efedrina.
Caniggia - Anche il biondo attaccante argentino cadde nel tunnel della cocaina, l'anno dopo Maradona. Squalifica e abbandono del calcio italiano.
Borriello - Il caso di Marco Borriello fece discutere perché coinvolse anche l'allora fidanzata Belen Rodriguez. Trovato positivo al prednisone e prednisolone (metaboliti del cortisone), venne squalificato per tre mesi. La causa secondo la ricostruzione era l'utilizzo di una crema al cortisone per curare una infezione alle parti intime.
Peruzzi - Angelo Peruzzi venne trovato positivo alla fentermina a 18 anni dopo aver assunto il Lipopill. Un anno di squalifica per questa sostanza che lo avrebbe aiutato ad evitare nuovi infortuni muscolari.
Romario - Nel 2007 l'attaccante brasiliano è stato trovato positivo alla finasteride, un prodotto utilizzato per combattere la caduta di capelli. L'attaccante non chiese le controanalisi.
Iuliano - Nel 2008 il difensore in quel momento in forza al Ravenna non passò il test antidoping risultando positivo alla cocaina.
Mutu - L'attaccante rumeno, passato da diverse squadre in Italia, fu costretto a rescindere il contratto con il Chelsea dopo essere stato trovato positivo alla cocaina. Per lui 17 milioni di euro di multa.
Carrozzieri - Il 23 aprile 2009 il difensore venne trovato positivo a un metabolita della cocaina durante un controllo mirato del Coni dopo Palermo-Torino. "Sbagliai io, assunsi una sostanza derivante dalla cocaina in una serata milanese, 10 giorni prima di Palermo-Torino. Sono stato fortunato perché i miei familiari mi sono stati sempre vicino. E Maurizio Zamparini è un secondo padre: poteva chiedermi i danni d’immagine, invece mi ha tenuto in Sicilia per tutti e due gli anni di squalifica, abbassandomi lo stipendio".
Bachini e Flachi - Cocaina che ha rovinato la carriera anche di altri due calciatori del campionato italiano, Jonathan Bachini e Francesco Flachi. Entrambi trovati positivi e recidivi.
Abel Xavier - Il difensore portoghese con un passato anche nella Roma nel novembre 2005 fu trovato positivo agli steroidi. Risultato? 18 mesi di squalifica poi ridotta a 12.