La positività di Paul Pogba al testosterone annunciata nella giornata di lunedì ha squarciato come un fulmine a ciel sereno il mondo Juventus e quello del calcio italiano. Sportmediaset ha intervistato l'avvocato Angelo Cascella, esperto di diritto internazionale ed ex membro del TAS, per capire quali sono i prossimi passi di questa vicenda. "Pogba ha ora tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi. Visto l'accuratezza con cui vengono svolti i test, posso presumere che confermeranno la positività - ha spiegato in esclusiva - Per quanto riguarda i tempi tecnici c'è una certa elasticità, dipende dal calendario delle udienze".
Quali sono ora i prossimi passi della vicenda Pogba?
"Pogba ha ora tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi. Visto l'accuratezza con cui vengono svolti i test, posso presumere che confermeranno la positività. A questo punto scende in campo la Procura Antidoping che farà la sua richiesta di squalifica e il giocatore potrà scegliere il patteggiamento oppure andare a giudizio davanti al Tribunale Nazionale Antidoping che emetterà la sentenza. In ultima istanza per gli atleti di livello internazionale c'è il ricorso al Tas di Losanna".
L'ultimo caso eclatante in Serie A è stato quello di Palomino, alla fine assolto dopo avere però perso quattro mesi in attesa della sentenza.
"Sono sorpreso dall'esito della vicenda Palomino, sebbene non conosca gli atti e la pronuncia ne posso solo prendere atto, contro la cui assoluzione lo scorso mese Nado Italia (la struttura preposta ai controlli antidoping, ndr) ha presentato ricorso al Tas di Losanna. Secondo le regole Wada, l'atleta è responsabile di ciò che viene trovato nel proprio corpo. Se viene trovato positivo è lui che deve spiegare il motivo della positività non chi lo accusa. La sanzione massima è di due anni, che può essere raddoppiata a 4 anni in caso di malafede, ovvero assunzione volontaria. Poi ci sono delle attenuanti che possono portare a una riduzione della pena".
In base alla sua esperienza quali possono essere le tempistiche del caso Pogba?
"Per quanto riguarda i tempi tecnici c'è una certa elasticità, dipende dal calendario delle udienze, dipende se ci sono altri atleti coinvolti magari in altre discipline. Per la mia esperienza nella maggior parte dei casi il doping è cercato, poi ci sono sempre le eccezioni, come l'assunzione volontaria magari tramite una pomata. In alcuni casi posso pensare che si tratti di disattenzione".
Per quanto riguarda la Juventus, invece, cosa possiamo aspettarci?
"Giocatore e club quando sottoscrivono un contratto devono attenersi alle norme in materia di antidoping. La Juventus ha ora tre strade: la prima non fare niente, la seconda consiste nella riduzione della retribuzione con decorrenza da quando Pogba è stato sospeso e la terza, la più estrema, è la risoluzione del contratto in caso di lunga squalifica".