Le intenzioni di Simone Inzaghi verso l'esordio in Champions League sono chiarissime, lo ha detto dopo il 5-1 nel derby: "La panchina lunga è importantissima, ora giocheremo ogni tre giorni e ci sarà spazio per tutti". A dire il vero l'allenatore dell'Inter lo ripete da inizio stagione che il cosiddetto turnover, che nel calcio del 2023 è ormai diventato una consuetudine piuttosto che l'occasione di dare spazio a seconde linee (che di seconde linee non ce n'è praticamente più), sarebbe partito proprio dopo la sosta e l'inizio della campagna europea. Detto, fatto: per il match di mercoledì contro la Real Sociedad i cambi attesi sembrano almeno cinque.
La doppia dose di pazienza di Benjamin Pavard dovrebbe essere giunta al termine: prima il tira e molla durato giorni e giorni per arrivare in nerazzurro, ora l'attesa per il debutto con la nuova maglia. Sin qui Inzaghi ha preferito la continuità schierando Darmian braccetto destro del terzetto difensivo ma in Champions League arriverà il momento del francese che, per caratteristiche tecniche, età e non ultimo per motivi economici (pagato oltre 30 milioni), è destinato a diventare ben presto il titolare con l'azzurro come prima alternativa. Attenzione anche al ritorno al centro della difesa di De Vrij, visto che per Acerbi quella del derby è stata la prima da titolare in stagione, tra l'altro giocando 90'.
Logiche di rotazione a parte, due che si sono meritati sul campo una chance dall'inizio sono Carlos Augusto e Davide Frattesi. Il primo è entrato contro il Milan arrembante, meno timido degli scampoli di partita che gli aveva dato precedentemente Inzaghi: è sempre difficile lasciare fuori Dimarco ma il brasiliano ci spera. Il monumentale Mkhitaryan della stracittadina invece farà posto al centrocampista azzurro, in un momento magico dopo la doppietta in Nazionale e il sigillo nel derby (con annessa polemica con Krunic).
In attacco resta intoccabile Lautaro Martinez ma il suo compagno potrebbe essere Marko Arnautovic, se da un lato lasciare fuori un Thuram in questa forma sembra delittuoso ma dall'altra è giusto poter far tirare il fiato a un giocatore che dà sempre tutto in campo, soprattutto a livello atletico, e tra l'altro l'austriaco ha dimostrato buone cose ogni volta che è subentrato, anche sobbarcandosi il lavoro sporco che Inzaghi gli aveva chiesto contro il Milan.