Si riparte da Budapest. In realtà sarebbe da Tiraspol, Transnistria, patria dello Sheriff, ma la finale dell'Europa League dello scorso anno in Ungheria ancora si fa sentire in casa Roma. Basterà guardare la panchina e non vederci Mourinho, costretto a scontare la prima delle quattro giornate di squalifica per le parole contro l'arbitro Taylor del post finale con il Siviglia. E proprio l'inglese è il fantasma che aleggerà per un po' sull'Europa giallorossa e sulla voglia di Mou di portarsi a casa il trofeo numero 27 in carriera.
Il continente è la casa della Roma da quando è guidata dallo Special One. Una Conference vinta e un'Europa League svanita all'ultimo atto. Ce ne sarebbe abbastanza per pensare che si possa ancora arrivare fino in fondo. Intanto si deve fare un passo alla volta e il primo è in trasferta contro lo Sheriff, guidato dall'italiano Roberto Bordin. La differenza di valori è notevole, anche se l'attacco della Roma non sarà quello che fa sognare i tifosi. Dybala parte sicuramente dalla panchina e Lukaku potrebbe non esserci perché, come ha detto Mourinho, nelle coppie d'attacco preferisce una punta pura e un'altra di movimento. Ecco perché, dando per scontata la presenza di Belotti, è probabile che al suo fianco di possa essere El Shaarawy. Di ceto ci sarà modo di ritrovare Karsdorp, Bove, Aouar e Zalewski.
L'Atalanta deve invece gettare la maschera e far capire chi sia veramente. Ha cambiato molto, specialmente in avanti, e non è facile apprendere velocemente i concetti gasperiniani. Gli alti e bassi di inizio stagione, però, stanno suscitando parecchie perplessità tra tifosi e addetti ai lavori. Stasera, in casa contro il polacchi del Rakov Czestochowa, non sarà così semplice come il nome sconosciuto ai più potrebbe far pensare. L'allenatore Szwarga, soprannominato il Nagelsmann polacco, è nato nel '90 (beato lui...) e propone un calcio simile a quello di Gasp, con la fase offensiva sviluppata secondo la creazione di rombi laterali e quella difensiva sull'aggressività individuale. L'Atalanta, insomma, si metterà allo specchio con l'ennesimo cambio in avanti. Senza Scamacca ci saranno Lookman, De Katelaere e Pasalic a scambiarsi la posizione in un settore avanzato che può essere a 1+2 o 2+1, a seconda dei momenti.
In Conference League la Fiorentina va a Genk, e ha forse l'impegno più complicato tra le italiane. Dopo la super vittoria, proprio contro la Dea, Italiano non ha intenzione di derogare dalla sua idea di calcio. Quindi si vedrà ancora una squadra super offensiva, con un attacco tutto argentino (a eccezione di Kouame), con Nico Gonzalez, Beltran e il debutto di Gino Infantino, trequartista ex Rosario Central, che in Patria è considerato il nuovo astro del calcio albiceleste. L'obiettivo della Fiorentina, in ogni caso, è quello di arrivare fino in fondo, come l'anno scorso, cambiando però il finale.