L'ANALISI

Gol, sponde e sportellate: così Lukaku si è già preso la Roma

L'attaccante belga ha segnato due gol nelle due presenze da titolare con la Roma. Mourinho ha il suo centravanti

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Lukaku o non Lukaku, questo è il dilemma? No, si direbbe di no e infatti Mourinho a prescindere dalla condizione fisica al centravanti belga non rinuncia mai, nemmeno nella infinita trasferta in Moldavia. Novanta minuti in campo per l'ex Inter e Chelsea, buoni per ritrovare la forma dopo un'estate passata a parlare di mercato e ad allenarsi privatamente e ottimi per il morale perché Lukaku, a prescindere da tutto, in area avversaria è un fattore. Per informazioni chiedere a Empoli e Sheriff Tiraspol.

Centottanta minuti abbondanti in campo e due gol, uno ininfluente nella goleada contro l'Empoli e l'altro già decisivo - come sempre in Europa League in cui è arrivato alla dodicesima partita di fila con gol - contro lo Sheriff. Rete a parte, fondamentale, Lukaku però sembra aver già preso le chiavi del gioco della Roma, attirando su di sé buona parte dei palloni da ripulire e aprendo spazi per i compagni a suon di sponde e sportellate.

Forse è prematuro dirlo, ma Lukaku si è già preso la Roma e lo stesso Mourinho sta spiegando a tutti perché ha passato la sessione estiva del calciomercato a chiedere un rinforzo del genere in attacco. Piazzato al limite dell'area avversaria l'attaccante belga è una calamita per i palloni dei compagni che lo cercano sempre e lo trovano a lottare tra le maglie della difesa avversaria, pronto ad andare in porta da solo o a duettare con il compagno di reparto; se poi è Dybala e non El Shaarawy un po' di differenza c'è nell'esito finale, ma non nella sostanza.

Non è un caso che la rete di Tiraspol sia arrivata pochi minuti dopo l'ingresso in campo dell'argentino che a sua volta ha iniziato l'azione per conclusa in rete da Big Rom. L'azione corale ha avuto esito positivo ma altro non è stata che la continuazione di quanto già provato per tutto il primo tempo con risultati deludenti, ma con una efficacia che col tempo può solo che migliorare. Per la gioia di Mourinho e dei romanisti.

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