È Marco Bezzecchi il pilota più veloce nella prima sessione di prove libere del GP d’India, 13° appuntamento del Motomondiale e debutto assoluto per le due ruote al Buddh International Circuit. Il pilota del team Ducati VR46 chiude con un ottimo 1’45’’990, tenendosi alle spalle un po’ a sorpresa la Honda di Marc Marquez (+ 0’’139) e la Ktm di Brad Binder (+ 0’’320). Soltanto 15° tempo per la Ducati ufficiale del leader del Mondiale, Francesco Bagnaia, tra i pochi a non montare gomma nuova al posteriore nel finale del turno e staccato di oltre un secondo dalla vetta.
Un esordio dunque all’insegna dell’incertezza e dell’equilibrio per la MotoGP sul tracciato asiatico, con 4 moto diverse nelle prime 4 posizioni (il 4° tempo è dell’Aprilia RNF di Raul Ferandez, + 0’’381). Una circostanza non certo comune nelle ultime uscite.
Il primo approccio con una pista sconosciuta per tutti è stato piuttosto complicato: tantissimi errori in frenata, specialmente in Curva 1, tantissimi lunghi nella ghiaia e anche qualche pesante caduta (di Nakagami la più violenta, fortunatamente senza conseguenze per il giapponese). Negli ultimi minuti sono comunque arrivati tempi interessanti e anche qualche piazzamento a sorpresa, come appunto quello di Fernandez, ma anche dello stesso Marquez e del compagno di team Joan Mir, che è tornato ad assaporare la top 10 (10° a + 0’’815).
Tra i migliori in un turno che comunque non andrà a incidere sulle qualifiche di sabato anche Vinales con la prima Aprilia ufficiale (5° a + 0’’488), le due Ducati Pramac di Zarco e Martin (6° e 8°), l’altra Ducati VR46 di un positivo Luca Marini (7°) e la Ducati Gresini di Di Giannantonio (9°).
Partenza tranquilla, come detto, per Pecco Bagnaia, che come da sua abitudine ha avuto un approccio cauto e ha deciso di conservare una gomma nuova non tentando il time attack nei minuti conclusivi. Lontano dai migliori anche Aleix Espargaro con l’altra Aprilia (13°), così come le due Yamaha di Quartararo e Morbidelli (19° e 21°). Il francese è per altro stato vittima di due problemi tecnici (cambio) su due moto diverse, una situazione sempre più frustrante per il campione del Mondo 2021.