Sopravvissuto ad una meningite con sepsi meningococcica che gli ha portato via entrambe le gambe e sette dita delle mani, Andrea Lanfri non ha mai smesso di credere nei suoi sogni. Ed è soprattutto per questa ragione che al trentasettenne alpinista (ma non solo) lucchese è stato assegnato il Premio Cala Cimenti che da tre anni ricorda appunto Carlalberto Cimenti (per tutti semplicemente "Cala"), scomparso l'8 febbraio del 2021 insieme al compagno di gita scialpinistica Patrick Negro sotto una valanga nella sua Val di Susa, una settimana prima di compiere quarantasei anni.
Dal giorno in cui ha riaperto gli occhi in un letto d'ospedale, scoprendo quanto gli era successo, Andrea Lanfri ha deciso di vivere ogni giorno della sua vita con un'energia e una grinta fuori dal comune. Prima il ritorno in azione nell'atletica leggera paralimpica, poi quello alla montagna e ai primati dell'altissima quota. Nel mese di maggio di quest'anno infatti Lanfri è diventato il primo atleta pluriamputato a raggiungere la vetta dell'Everest e adesso punta a un obiettivo a lungo termine ancora più grande: il progetto Seven Summits, vale a dire la collezione delle sette montagne più alte dei continenti del pianeta. Sempre con un unico motto: Over All Limits, oltre ogni limite.
"Per la sua storia, la sua forza, il suo coraggio, il suo impegno con Over All Limits. Viva testimonianza di Cala e dei suo valori."
Questa la motivazione che ha portato all'assegnazione della terza edizione del premio a Lanfri.
"L'incontro con Andrea mi ha fatto riflettere: a me è stato tolto tanto ma questa vita merita di essere aggredita e vissuta a pieno, come fa lui quando tocca il cielo con tre dita! Quindi ecco la decisione: il Premio Cala Cimenti 2023 è tutto suo!"
Così Erika Siffredi, compagna di Cala, ha motivato la decisione di assegnare il premio ad Andrea venerdì 8 settembre, in occasione del Frasassi Climbing Festival, come era già avvenuto per le due precedenti edizioni: la prima del 2021 (quando molto significativamente a ricevere il premio era stata la stessa Erika) e la seconda dodici mesi fa, destinatario l'ex presidente dei Ragni di Lecco Matteo Della Bordella.
Ricevendo il riconoscimento dalle mani della compagna di Cala, Andrea ha ringraziato con queste parole:
“Non ho avuto la fortuna di conoscere Cala di persona, ma credo di aver intuito quella che era la sua forza emotiva e la sua grandezza umana. Sono veramente onorato di ricevere questo riconoscimento. Forse perché non lo sento solo mio e per questo ho deciso di dedicargli un progetto: vorrei tornare in Kenya insieme al mio amico Massimo Coda, per divertirci in montagna e allo stesso tempo supportare un’associazione benefica”.
I mille euro del premio, devoluti per statuto in beneficenza, saranno quindi destinati all'aiuto della popolazione kenyota, attraverso un progetto al quale Andrea ha fatto accenno e i cui dettagli verranno svelati più avanti. L'idea è quella di fare una donazione di protesi per bambini e adulti che dovessero averne bisogno: in Africa è molto difficile accedere a questo tipo di presidi medici. Forse è solo una goccia d'acqua ma è il modo che Andrea e Massimo hanno scelto per dare il loro contributo e che - una volta di più - giustifica l'assegnazione a Lanfri del Premio Cala Cimenti.