OGGI MILAN-VERONA

Camaleonte o bluff? Pioli rischia tutto per tornare a correre

Contro l'Hellas terzo modulo diverso in una settimana: il Milan contro il suo incubo per riprendere la rincorsa all'Inter

Il Milan si specchia nel Verona e non solo per scoprire se sa essere ancora bello. Il Milan si specchia nel Verona un po' per necessità, tra acciaccati (leggi Loftus-Cheek e Theo Hernandez) e turnover, e un po' perché Stefano Pioli è forse ancora alla ricerca della formula magica per far volare la sua squadra. Così, nello stretto giro di una settimana (difficile), il tecnico rossonero è pronto a schierare il terzo modulo diverso: dal 433 del derby al 4231 in Champions contro il Newcastle fino al 343 che dovrebbe essere proposto contro l'Hellas al Meazza. Saranno poi anche solo numeri, ma almeno nel caso di oggi, trattasi di numeri che cambiano tutto. 

L'ultima idea di Pioli non è chiaro quanto sia rischiosa o quanto geniale. Certamente è una novità assoluta - anche lo scorso anno il tecnico provò la difesa a tre, ma con il centrocampo a cinque -, un modo per pareggiare gli uomini in mezzo al campo con il Verona (che si schiera con un simile 3421) e cercare di sfruttare al meglio le caratteristiche di chi scenderà in campo. Da Musah, ad esempio, che ha mostrato con il Newcastle di muoversi bene sulla fascia e di avere la corsa giusta per coprirla tutta, fino a Reijnders, che l'allenatore emiliano vorrebbe in cabina di regia per aggiungere qualità all'equilibrio un po' piattino che già garantisce Krunic. A proposito di quest'ultimo: dovesse andare bene l'esperimento chi giocherebbe tra lui e Loftus-Cheek

Certamente, e questo Pioli lo ha anticipato mesi fa, l'idea è quella di un Milan che sappia cambiare a seconda dell'avversario e modificarsi, magari, anche a partita in corso. In fondo gli uomini sono duttili il giusto, anche se, dietro, l'infortunio di Kalulu e il ritardo nell'inserimento di Pellegrino rende la coperta un po' corta. Corta com'è anche davanti alla voce centravanti. Contro l'Hellas sarà ancora il turno di Giroud, cui il tecnico rossonero chiederà almeno un tempo, nella speranza di vedere a breve una crescita di condizione di Okafor e Jovic, ancora un po' indietro rispetto ai titolari. Crescita che in fondo ci si aspetta anche da Chukwueze, in leggero miglioramento in Champions ma ancora lontano dal giocatore di Villarreal. Pulisic e Leao al momento non si toccano, con il secondo chiamato al riscatto dopo la serata no contro il Newcastle. Sull'out sinistro riposerà Theo, non al meglio, e sarà sostituito da Florenzi. Le fasce saranno una volta ancora centrali, perché è lì che Baroni cercherà di impegnare i rossoneri con i raddoppi. Come sarà in grado di replicare il nuovo Milan è tutto da vedere. Perché tra camaleontico e bluff la distanza potrebbe essere minima. 

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