Pareggio… vincente per Rémi Bonnet e Sophia Laukli al termine della regular season di Golden Trail World Series. Il fuoriclasse elvetico ha riscattato con una doppietta nella trasferta americana (da unire alla vittoria nella Marathon du Mont-Blanc) una prima parte di stagione leggermente al di sotto delle aspettative, facendo pari appunto a quota tre vittorie con la compagna di colori (nel Team Salomon) americana che - dopo la vittoria la scorsa settimana nella Pike’s Peak Ascent in Colorado (la prima “in casa”) - ha preferito osservare un turno di riposo nella Mammoth 26K (e 1200 metri D+) in California, lasciando spazio alle sue rivali e in particolare alla sua più diretta inseguitrice nel ranking Judith Wyder. Centrando il secondo successo - poco più di due mesi dopo quello alla Dolomyths Skyrace di Canazei - la 35enne top runner elvetica ha completato la doppietta rossocrociata di Mammoth Lakes, aperta come detto da Bonnet.
Imbattuto da due stagioni sul suolo americano, Rémi (Team Salomon/Red Bull) si presenta così da favorito numero uno dei magnifici trenta atleti élite che si giocheranno la vittoria del circuito GTWS tra poco più di un mese nella Grand Final italiana di Golfo dell’Isola Trail Race in Liguria. Tempo finale di Bonnet a Mammoth Lakes: un’ora, 54 minuti e 49 secondi.
“Non avevo le migliori sensazioni del mondo al via, ma sono riuscito a tenere il passo dei mie due rivali keniani del team run2gether (Philemon Ombogo Kiriago e Patrick Kipngeno-alla fine ottavo e nono, ndr) che sono partiti molto velocemente. Sapevo che, se li avessi lasciati andare via, sarebbe stato poi complicato riprenderli. Sono riuscito ad arrivare in cima con un minuto di vantaggio e nella discesa ho cercato di mantenere il distacco. Sono felice di aver raggiunto la finale con tre vittorie al mio attivo, ora devo riposare per recuperare e tornare in forma”. (Rémi Bonnet)
Inizialmente secondo la traguardo e adirittura sulle tracce di Bonnet in discesa, lo staunitense Chad Hall è stato squalificato per un taglio del percorso a causa del quale ha saltato un check-point nel finale. Dopo l’iniziale sorpresa per aver tagliato il traguardo in seconda posizione, Chad ha accettato sportivamente la decisione della direzione di gara. Il secondo posto è passato così al californiano Meikael Beaudoin-Rousseau (Brooks Trail Runners), che ha tagliato il traguardo tre minuti e 59 secondi dopo Bonnet.
“Puntavo semplicemente a divertirmi e a mettermi alla prova contro i migliori atleti del mondo. Alla fine è andato tutto bene e sono riuscito a ottenere il terzo posto, il che mi fa ben sperare per il futuro. Avevo deciso di non forzare troppo in salita e di mantenere il ritmo in discesa, perché sapevo di poter raggiungere molti altri atleti. Tutto è andato esattamente come previsto e sono davvero felice. Ora mi concentrerò sulla finalissima in Italia per provare vincere la classifica nordamericana del circuito: non vedo l’ora di confrontarmi con tutti gli altri”. (Meikael Beaudoin-Rousseau)
Quarto al traguardo, Roberto Delorenzi ha… fatto l’upgrade grazie alla squalifica di Hall. L’atleta ticinese - al traguardo con un ritardo di cinque minuti e cinque secondi - porta a due le presenze del Team Brooks sul podio ma anche quella della Svizzera!
“Sembra che Chad si sia perso nel finale di gara, così è stato squalificato. Mi è dispiaciuto per lui, ma sono contento di essere finito sul podio, il mio secondo quest’anno dopo la Dolomyhts lo scorso mese di luglio. Ora sono secondo in classifica generale e non vedo l’ora che arrivi la finalissima!” (Roberto Delorenzi)
Nella top five maschile anche il canadese Sam Hendry (Team Salomon) e lo spagnolo Daniel Osanz (Adidas Terrex).Sono addirittura tre gli atleti della "corazzata" Brooks nella top ten di gara-uomini: dopo Beaudoin-Rousseau e De Lorenzi, settimo e migliore degli italiani l’altoatesino Daniel Pattis. Tra i nostri, è stata purtroppo costretta al forfait dalla positività al covid la torinese Camilla Magliano.
Siamo quindi arrivati alla Mammoth 26K femminile. In conferenza stampa aveva dichiarato di aver trovato il profilo della prova californiana un po' troppo corribile e veloce per lei… Ed invece Judith Wyder (Team HOKA/Red Bull) ha approfittato del passo indietro di Sophia Laukli per mettere a segno il suo secondo successo stagionale con il tempo di due ore, 18 minuti e 21 secondi che le è valso il sedicesimo posto della classifica assoluta. Con la vincitrice sono salite sul podio la beniamina di casa Daniella “Dani” Moreno del Team Adidas Terrex e la tenace rumena Madalin Florea (CSM Sighisoara), rispettivamente diciassettesima a soli 52 secondi dalla vincitrice e venticinquesima a tre minuti e 46 da Wyder. Nella top five-donne anche la statunitense Anna Gibson (Team Brook) e la spagnola Malen Osa (Team Salomon): entrambe “peggiorano” di una posizone il loro risultato dello scorso fine settimana in Colorado.
“È stata molto dura… Madalina Florea ha spinto molto forte per tutta la prima parte della gara ed è stato difficile starle dietro e tenerla a distanza. Poi ho iniziato a sentire Dani Moreno che arrivava dietro di me e ho dovuto spingere ancora e ancora. I miei muscoli sono completamente esausti ma ne è valsa la pena di lottare fino alla fine. Non vedo l'ora di essere in Italia per affrontare Sophia e tutte le altre. Prima però dobbiamo riposare, recuperare e poi tornare ad allenarci”. (Judith Wyder)
“Ho dato un po' di pepe alla gara impostando il ritmo sulla salita. Ho preso il comando - non ricordo di aver mai condotto una gara nella Golden Trail World Series - pensando di poter fare la differenza anche in discesa. Purtroppo Judith era molto veloce, ma sono davvero felice del risultato. Volevo solo godermi tutto con mio marito e i miei amici a fare il tifo per me, su queste montagne, con le migliori atlete del mondo”. (Daniella Moreno)
“Sono contenta del terzo posto, ma anche delusa… Mi sono persa almeno tre volte sul percorso, non era ben segnalato… A dieci minuti dall'arrivo ho commesso un altro errore che mi ha fatto perdere tempo. Ma è così… È stato così per tutti e sono davvero felice di questo podio”. (Madalina Florea)
Alla conclusione del circuito manca ora solo la Grand Final italiana in programma da giovedì 19 a domenica 22 ottobre in Liguria. Tra gli uomini la shortlist dei magnifici trenta candidati è guidata con 600 punti da Rémi Bonnet, seguito da Roberto Delorenzi (520), dallo spagnolo Manuel Merillas (Team Land/SCARPA/Oquendo, 516), dallo statunitense del Team Salomon Eli Hemming (514) e dal keniano Patrick Kipngeno a quota 512 punti. Come per Bonnet tra gli uomini, seicento punti (frutto delle tre vittorie di cui all’inizio) per Sophia Laukli nel ranking femminile ma nel caso della trailrunner e fondista dello Utah il margine di vantaggio su Judith Wyder (588 punti) si è ridotto a causa (dal suo punto di vista) del successo di quest’ultima in California. Terza casella della classifica per la spagnola Osa (488 punti, cento in meno di Wyder) davanti alla norvegese Sylvia Nordskar (HOKA/Daehlie, 472) e alla cinese del Team Salomon Miao Yao (463).
Miglior atleta italiano del ranking maschile è Daniel Pattis che chiude la top ten con 412 punti, mentre Mattia Bertoncini (Team Salomon) è diciottesimo a quota 333 punti. Nessuna atleta italiana nella top ten donne: Alice Gaggi (Brooks Trail Runners) punta però a fare bene nella finalissima italiana partendo dai 391 punti della sua quattordicesima casella, tre sopra Caterina Stenta (Salomon) con 321 punti al suo attivo. Nella lista dei magnifici trenta qualificati per la “resa dei conti” di Golfo dell’Isola Trail Race anche Luca Del Pero, Mattia Gianola, Cristian Minoggio e Camilla Magliano.