Gli Stati Uniti devono dire addio alla propria star, Megan Rapinoe. La 38enne americana ha lasciato la Nazionale giocando l'ultima partita in carriera con il Sudafrica vinta per 2-0 uscendo dal campo fra gli applausi del pubblico di Chicago.
Attivista femminista, in prima linea nella lotta per i diritti LGBT+ fin dal suo coming out nel 2012, l'attaccante originaria di Redding ha concluso la propria carriera con gli USA con 203 partite all'attivo e 63 gol, aggiudicandosi fra le altre cose l'oro olimpico a Londra 2012, la Coppa del Mondo nel 2015 e nel 2019, anno in cui è stata nominata dalla FIFA come giocatrice dell'anno.
Eliminata nell'ultimo Mondiale a sorpresa dalla Svezia agli ottavi di finale, Rapinoe ha voluto ringraziare le proprie colleghe con cui ha condiviso buona parte dei suoi successi: "Sono grata di aver potuto giocare così a lungo con così tanti giocatori incredibili e di aver avuto successo fuori dal campo".
Oltre ad aver dominato in campo, Rapinoe è sempre stata in prima linea su diverse battaglie sociali come quando nel 2016 si inginocchiò a terra durante l'inno nazionale per dare un segnale nei confronti delle violenze commesse dalla polizia contro i neri, dando così il via a una pratica sempre più diffusa.