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NBA 2K24 va a canestro nel nome di Kobe Bryant

Abbiamo provato su PS4 l'ultimo capitolo dedicato al pallone a spicchi: la recensione

di Umberto Porreca

Nba 2k24, versione annuale del simcade sulla lega di basket più famosa al mondo, è finalmente arrivato sugli scaffali di tutti il mondo. 2K ha confezionato un titolo graficamente curatissimo, con modelli poligonali estremamente fedeli per quanto riguarda i giocatori e una maniacale attenzione ai dettagli che rendono questa edizione una delle migliori da anni sotto il punto di vista tecnico. 

La tecnologia ProPlay ha permesso al team di sviluppo di trasporre in digitale numerose partite degli scorsi anni, ricreando così alla perfezione movimenti, signature moves dei campioni più forti e in generale una atmosfera e una credibilità quasi fotorealistici. I match sono vibranti, il pubblico accompagna le azioni più concitate con grande partecipazione. Tutto ciò che si trovava nelle scorse versioni di Nba 2k è qui migliorato e potenziato: è una vera dichiarazione di amore al basket.

© ufficio-stampa

Non è però tutto oro quello che luccica, e messe da parte le questioni tecniche il gioco mette in mostra un vero problema: è completamente tempestato di microtransazioni. Specialmente nella modalità carriera da giocatore singolo, connessi online, sembra di essere costantemente in un supermercato per l'immensa quantità di sponsor e pubblicità che ci vengono proposte. Inoltre, in La Città, cioè la vostra base che fa da fulcro alla modalità carriera e dovete potrete sfidare altri giocatori online non sarà difficile trovare inquietanti player con statistiche fuori dal mondo acquistate con le microtransazioni. Questo rende la modalità sbilanciata, ma è pur vero che non c'è l'obbligo di spendere e si può sfuggire alla logica del pay-to-win. I giocatori lo faranno? No, ma questa è un'altra storia. L'edizione 2k24 è dedicata a Kobe Bryant, stella dei Los Angeles Lakers venuta a mancare nel gennaio del 2020.

In suo onore è stata introdotta la modalità "Mamba moments" cioè 7 partite iconiche della sua carriera da rivivere da cima a fondo. La modalità è simile a quella "Sfide" dedicata a Michael Jordan l'anno scorso, ma è meno curata e meno espansa. In quel caso le partite erano 15, qui la metà. Resta un eccellente omaggio ma si poteva fare di più. Nel complesso Nba 2k24 è un gioco che trasmette passione e molta cura, non è perfetto benché sia migliorato rispetto al passato. Alcuni dettagli, come ad esempio la gestione delle marcature completamente errata quando affidata alla scelta della CPU, lasciano l'amaro in bocca: serve intervenire manualmente per impedire di vedere i propri giocatori scegliere avversari errati su cui andare. Un dettaglio, certo, non irrimediabile ma sempre fastidioso.

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Chi si aspettava il vero salto nella next gen forse rimarrà leggermente deluso, ma per tutti gli amanti del basket e del mondo Nba resta un gioco irrinunciabile che decolla letteralmente quando giocato online e in multiplayer. Passione attenzione cura dei dettagli e tantissima "cultura cestistica" anche fuori dal campo rendono 2k24 un atto di fede verso la pallacanestro e tutto il suo mondo, sia dentro che fuori dal campo. Ad accompagnare il tutto, per chiudere, la sempre stratosferica colonna sonora studiata dal team di sviluppo che spazia dal rap old school anni 90 di Notorious B.I.G alla moderna trap a marchio Drake a conferma del legame ormai indissolubile esistente tra basket e mondo hip hop-street.