La ferita di Reggio Emilia è ancora aperta: la Juventus è passata dall'entusiasmo di sentirsi in corsa per lo scudetto fin dalle prime battute, al morale sotto i tacchetti per essere ricascata negli stessi errori delle ultime stagioni. E' vero che contro il Sassuolo i singoli (Szczesny e Gatti su tutti) ci hanno messo del loro, ma i fantasmi del passato sono tornati ad aleggiare sopra la testa della Signora, Allegri in primis. E allora ecco che stasera arriva il Lecce per riscattare quanto successo sabato e ripartire. Sulla carta un impegno non certo proibitivo, anche se la classifica dice il contrario. I salentini, protagonisti di un avvio fulminante, sono davanti ai bianconeri in classifica, occupando un terzo posto insperato.
Allo Stadium ci sarà da ritrovare soprattutto la compattezza difensiva dopo i quattro gol subiti nel turno precedente. Nessun cambio in porta perché la fiducia nel numero uno polacco è incrollabile, ma Gatti potrebbe sedersi in panchina, con Rugani chiamato al suo posto. Preannunciata anche qualche novità per l'attacco. Uno tra Chiesa e Vlahovic potrebbe riposare, ma l'impressione è che toccherà al serbo, uscito col muso lungo dopo la sostituzione nel finale col Sassuolo. Con l'ex viola, quindi, dovrebbe fare coppia Milik, visto che Kean è out per infortunio.
Anche perché domenica ci sarà da affrontare l'Atalanta, che potrebbe davvero far capire dove può e vuole arrivare questa Juve. E allora spazio a un mini turnover più per tenere tutti sul pezzo, che per reale necessità di far riposare questo o quel giocatore.
Formazione a parte, servirà rivedere quello spirito battagliero che è mancato al Mapei Stadium. Alla prima difficoltà (l'errore di Szczesny) la squadra è andata un po' in confusione, segno che autostima e carattere sono ancora in fase di costruzione. L'esame Lecce servirà soprattutto per capire se i passi avanti fatti dal punto di vista del gioco sono concreti o solo frutto di episodi.