MOTOGP

MotoGP Giappone ai voti: Martin "mata" Motegi. Bezzecchi come Paganini: non ripete...

Il venticinquenne madrileno sempre più primo della classe ma il campione in carica resiste al comando della classifica generale

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MotoGP, le immagini della gara bagnata di Motegi

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JORGE MARTIN: VOTO 10

Solo una sbavatura (prontamente rimediata) ad inizio giornata in curva due per lo strabordante spagnolo di Prima Pramac, sempre più in stato di grazia. Viaggiare in condizioni di visibilità... decente nel diluvio perché davanti non hai nessuno non è fortuna ma merito! Percorso netto per Jorge a Motegi tra Sprint e GP full distance: il terzo dell'anno dopo Sachsenring e Misano Adriatico. Sotto la pioggia battente padroneggia la situazione e tiene a bada il capoclassifica Bagnaia, portandosi ancora di più nella sua scia in classifica generale: beh ormai praticamente al suo fianco, pronto a tenare l'operazione-sorpasso . Dieci punti pesantissimi (perché quasi gli ultimi) tagliati nell'arco di un fine settimana: da tredici a tre. Attacco al potere tra due domeniche in Indonesia? 

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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 8,5

Dopo l'intoppo indiano, raddrizza la sua Ducati con un fine settimana nel quale era difficile arginare l'irresistibile progressione di Martin ma era importante limitare i danni. Pecco ci riesce con il terzo posto nella Sprint (dopo un bel confronto con l'ex compagno di squadra Miller) e il secondo nell'insidiosissimo GP domenicale: potenzialmente una trappola in altissima classifica. Il ducatista corre a Motegi sostanzialmente in difesa ma è tutt'altro che arrendevole: tiene sotto pressione Jorge e prova a metterlo in difficoltà nelle condizioni a tratti limite ed è lui che ha tutto da perdere! Di Bagnaia in Giappone ci è piaciuto l'atteggiamento positivo (zen da corsa!) nell'arco dell'intero fine settimana: serenità ritrovata, combattività q.b. (quanto basta) e lucidità sempre! La riscossa piena del numero uno non può essere lontana e d'altra parte non è più rinviabile, perché le circostanze sono cambiate nel giro di poche settimane.

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MARC MARQUEZ: VOTO 7,5

Mette piede sul primo podio stagionale "di domenica" al momento giusto e nel posto giusto (nel senso della pista di casa Honda) ma ormai... fuori tempo massimo: la Ducati Gresini è lì che lo aspetta e le (per certi versi) sorprendenti dichiarazioni di Gigi Dall'Igna un paio d'ore dopo la fine del GP valgono alla stregua di un vero e proprio imprimatur. Prova all'insegna dell'esperienza e del "mestiere" sì ma ad altissimo livello da parte dell'otto volte campione del mondo che sgomita con Bezzecchi e Aleix Espargarò, regalandosi una delle sue - recentemente - molto rare giornate serene (meteo giapponese a parte), che difficilmente però cambierà i suoi piani per la prossima stagione.

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MARCO BEZZECCHI: VOTO 6

Come Paganini, Bezzecchi non ripete ma soprattutto (e suo malgrado) non si ripete... Marco rientra nei ranghi rispetto al "picco" del GP dell'India dello scorso weekend e - per rientrare nella corsa al titolo, avrà fin da subito bisogno di "esecuzioni" e virtuosimi da pista di più alto livello. Sesto al sabato, un po' meglio (ma sempre giù dal podio) alla domenica: quarto. Elimina sfortunatamente Vinales nella bagarre del via, poi conduce ... in porto un risultato finale che richiede urgente "ritocchino" verso l'alto fin dalla prossima tappa. Ha tutto le possibilità di tornare rapidamente sul gradino più alto del podio: a mancargli (rispetto a Bagnaia e al Martin degli ultimi GP) la indispensabile continuità da podio.

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FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 8

Vederlo fare capolino tra i big in pianta stabile o quasi a Motegi fa piacere. Due top ten back-to-back in Giappone! Senza distinzioni tra sole e pioggia. Fabio regge da solo le sorti di Gresini Racing in assenza di Alex Marquez (e in attesa... di Marc). Fa il bis domenicale dell'ottavo posto (da cui il voto) nella Sprint. Una prova d'orgoglio (anzi due) per il pilota romano, apparentemente destinato a lasciare il manubrio e tutto il resto della sua Desmosedici celeste nientemeno che a Marc Marquez. "Diggia" fa di necessità virtù, dove la necessità è quella di sfruttare a fondo (come a Motegi e magari di più) le rimanenti chances 2023 di mettersi in mostra. 

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ALEIX ESPARGARO: VOTO 6

Ko nella Sprint, al margine basso della top five nel GP della domenica che termina invece con una capriola per fortuna incruenta nella ghiaia della prima curva dopo il via per il suo compagno di squadra MAVERICK VINALES (SENZA VOTO). Aleix (e Aprilia) hanno perso lo slancio estivo ma - vedendola in prospettiva - il maggiore dei fratelli Espargarò ha ancora una missione davanti: strappare il quarto posto della generale a Binder. Una minisfida da premi di consolazione che si giocherà tutta sulla costanza al traguardo, con lo spagnolo solitamente più "ferrato" nel GP lungo rispetto alle doti da... sprinter del rivale.

BRAD BINDER: VOTO 5

Brillante secondo alla vigilia, il sudafricano del team factory di KTM incappa in una domenica grigia come il cielo sopra Motegi e poi decisamente nera con il ritiro che lo mette appunto nel radar di Espargarò e Aprilia. La sua KTM lo "atterra" senza preavviso alla staccata di curva due poco prima della bandiera rossa. Argomento quindi esaurito. Come raramente accade quest'anno (e qui sta la novità), fa meglio il compagno di squadra JACK MILLER che porta finalmente a casa un buon giudizio nelle nostre pagelle (VOTO 7), grazie soprattutto alla sfida - persa ma vivace - per il terzo posto Sprint con Bagnaia. Dall'australiano ci aspettavamo qualcosa in più del pur buon sesto posto domenicale a Motegi nelle precarie condizioni meteo, in passato un pezzo forte del repepertorio del buon Jack. Segnali di riscossa da confermare a stretto giro... di pista: prima a Mandalika (Indonesia) e poi tra una ventina di giorni nel suo "home" GP di Phillip Island.

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FRANCO MORBIDELLI E MICHELE PIRRO: VOTO 7 (AL CORAGGIO)

Giocano entrambi il tutto per tutto per far saltare il banco, restando in pista dopo il primo giro con moto assolutamente inadatte alle circostanze. L'azzardo non paga, per l'italobrasiliano di Yamaha e per il sostituto di Bastianini sulla Ducati, ma era fondamentalmene giusto provarci. Senza contare che solo il fatto di compiere qualche tornata di gara a gran ritmo sotto la pioggia battente con moto in assetto da asciutto vale di suo la sufficienza piena e forse anche qualcosa in più. 

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