VERSO Borussia Dortmund-Milan

Borussia Dortmund-Milan, Pioli ha un solo dubbio: Reijnders o Musah come vice-Krunic

L'olandese favorito per giocare al centro della mediana, ma il tecnico deve decidere se rinunciare alla sua spinta offensiva. Adli partirà dalla panchina

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Per meritarsi un posto al sole sotto lo spaventoso, e stupendo, Muro Giallo di Dortmund servono spalle larghe e gambe forti. Yacine Adli, fin qui ottimo vice-Krunic, in questo senso non è ancora considerato pronto. Il francese porta qualità, ma deve crescere ancora in intensità e ridurre sensibilmente la sua propensione al fallo. Insomma, in campionato il posto per lui c'è e ci sarà, per la Champions bisogna aspettare ancora. Alla vigilia della sfida più complicata e forse importante del girone, Stefano Pioli salirà sull'aereo per la Germania con un dubbio grande: a chi affidare regia e contenimento? Il favorito, in questo momento, sembrerebbe Reijnders, ma le parole del tecnico rossonero - conferenza prevista per le 19 - aiuteranno certamente a comprendere meglio le sue idee. Perché una cosa, in questi giorni, l'ha detta chiaramente: Tijjani può fare tutti i ruoli del centrocampo, ma perdere la sua qualità a ridosso delle punte è un peccato. E dare torto a Pioli, in questo caso, è davvero impossibile. 

L'alternativa come vice-Krunic, però, oggi è solo Yunus Musah, con pregi e difetti al seguito. I pregi: agonismo, tanto, gamba, attenzione. L'ex Valencia è uno di quei giocatori che uno vorrebbe sempre avere. Non esce mai dalla partita e gioca con intensità ogni minuto come fosse il primo. In più ha grande personalità. Insomma, che possa soffrire il clima complicato di Dortmund non è nemmeno tra le possibilità. Ai pregi però va contrappesato il difetto: Musah è disordinato. Pioli lo ha ripetuto diverse volte: ha qualità, ma ampi margini di miglioramento. E in effetti ha 20 anni appena. Insomma, come per Adli a Cagliari lo statunitense lo puoi mettere ovunque, in Champions forse è meglio sfruttare la sua forza fisica per le ripartenze e il pressing offensivo. 

E' da queste convinzioni che Pioli sta lavorando al suo Milan di Champions. Poi, in realtà, come accaduto quasi in ogni gara, i rossoneri restano una squadra fluida che in campo sa scambiarsi agevolmente i ruoli, quindi non è detto affatto che l'uomo piazzato davanti alla difesa resti lì per tutta la gara. Basta spostare il pallone da una parte all'altra del campo e il Milan torna a essere il camaleonte che è, muta, si adegua, si chiude dietro per esplodere davanti.

Certo l'ultimo allenamento prima della partenza sarà una volta ancora utile per prendere le decisioni. Tutte, anche se sul resto della formazione i dubbi sono prossimi allo zero. In porta ci sarà Maignan, la linea a quattro di difesa sarà composta dai soliti noti, quindi Calabria, Thiaw, Tomori e Theo. A centrocampo si è già detto, davanti toccherà all'ex Pulisic, a Giroud e Leao. Nota a margine ma non troppo: dopo Dortmund arriverà il doppio confronto con il Psg. Per capirci, in Germania vanno fatti punti, altrimenti la Champions del Milan potrebbe diventare subito una complicatissima salita.  

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