PANCHINA CHE SCOTTA

Salernitana: Sousa al capolinea, anche Pippo Inzaghi nella lista dei papabili

La batosta di Monza dovrebbe costare il posto all'allenatore portoghese: nelle prossime ore la decisione ufficiale

È giunta ai titoli di coda l'avventura di Paulo Sousa sulla panchina della Salernitana. La netta sconfitta contro il Monza costerà, salvo sorprese, la panchina al tecnico portoghese. Sono diversi i nomi che circolano per sostituirlo. Difficile arrivare a Igor Tudor che era il preferito del direttore sportivo De Sanctis, restano in ballo diverse candidature: piace molto Filippo Inzaghi, con cui ci sono già stati contatti, anche se solo indiretti per ora. Il presidente Iervolino ha pensato anche a Stramaccioni come possibilità. Altre figure di allenatori liberi in questo momento, come Iachini, Petkovic, Maran o Semplici, non sono state ancora approfondite. 

Paulo Sousa era arrivato sulla panchina della Salernitana a metà febbraio, in sostituzione di Davide Nicola. La squadra rischiava la retrocessione, l'ex allenatore della Fiorentina l'ha portata a una salvezza serena anche grazie a una lunga striscia di imbattibilità di 10 partite, interrotta lo scorso 8 maggio dalla sconfitta contro l'Empoli. Tutto rose e fiori fino a questo inizio di campionato shock, con soli 3 punti in 8 giornate e la vittoria non ancora conquistata. Sousa ha i suoi alibi, a partire dal caso Dia, ma resta il fatto che della bella squadra della passata stagione non è rimasta traccia.

 Paulo Sousa ha commentato così la pesante sconfitta della sua Salernitana a Monza: "Abbiamo dato troppo spazio ai loro centrocampisti, che avevano molta mobilità - la sua analisi a Sky -. Noi siamo stati molto distanti e ogni volta trovavano la punta per giocare di sponda e poi attaccare la profondità. Questo ci ha messo in grossa difficoltà, arrivavano con troppa facilità davanti. Inoltre le scelte individuali non sono state sempre le migliori. Poi abbiamo fatto un cambio strategico e nei primi 20' del secondo tempo abbiamo creato le basi per rimontare, dopo il terzo gol non potevamo fare più nulla. Io sono un allenatore sempre molto positivo, vedo delle crescite individuali, vedo che siamo sempre competitivi. La società? In tutti c'è tristezza e amarezza, io resto concentrato su ciò che posso controllare, cioè gli allenamenti e il provare a vincere le partite. Differenze con l'anno scorso? Qualche errore individuale capitava, ma subivamo meno ed eravamo molto più efficaci nel trasformare le occasioni da gol. Inoltre ci sono giocatori che non sono ancora al massimo della loro forma, anche alcuni determinanti per la squadra. Le scelte iniziali? Cambierei alcune decisioni strategiche più che i giocatori".

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