Dopo l'esonero di Paulo Sousa oggi in casa Salernitana è stato il giorno della presentazione di Pippo Inzaghi e l'ex tecnico del MIlan ha dimostrato subito la sua grande voglia di ripartire: "Ero stanco di riposarmi, non ne potevo più. Aspettavo la chiamata giusta, mi ero un po' stufato di quello che mi era successo e di alcuni trattamenti umani. Non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità - ha detto - Guardavo il telefono ogni momento e aspettavo la chiamata di gente come Iervolino e come De Sanctis. Io e il mio staff possiamo tornare a lavorare come ci piace, quando ci hanno messo in condizione i risultati sono arrivati".
Su Sousa - Faccio un grande in bocca al lupo a Paulo Sousa che ha fatto molto bene, io voglio valorizzare questi giocatori e arrivare alla salvezza. Ma abbiamo bisogno di voi. Se la Salernitana retrocede è un male per tutti".
L'appello ai tifosi - "Quello che conta è che la gente ci apprezzerà per l'atteggiamento. Se potete aiutateci, abbiamo bisogno di affetto e di aiuto. So già che pubblico c'è, in questo stadio ho fatto doppietta nel 1998. Nel riscaldamento non riuscivo nemmeno a parlare con i compagni, a Monza c'erano 3000 persone e questa cosa mi ha colpito".
Modulo - "Ho detto al presidente e al direttore che non esiste uno schema che fa vincere le partite. Ho vinto e sono stato esonerato col 4-3-3 e col 3-5-2. Sono numeri. A me interessa riportare entusiasmo e convinzione, i giocatori si devono divertire. Non è con i nomi che ci salviamo".
Obiettivo salvezza - "Oggi non posso fare promesse di alcun genere. Non so se giocheremo bene o male, però dobbiamo essere bravi a far punti, è questo che fa grande una squadra. L'anno scorso era bello veder giocare la Salernitana, ha mantenuto la stessa ossatura e sono arrivati calciatori bravi. Sono certo che ci possiamo salvare ma dobbiamo dimostrarlo. Avremo subito una gara sosta e per fortuna c'è la sosta pur senza 10 nazionali. Questo fa capire che se hai dieci nazionali non puoi lottare per non retrocedere. Dobbiamo dare il massimo per meritare la passione della gente e lo stipendio del presidente".
Su Dia: "Per me è una prima punta, ma può giocare anche assieme a un'altra punta o trequartista. E' un calciatore che va recuperato, ci deve fare 15 gol altrimenti non portiamo a casa le penne".
La scelta Salermo - "Quando sono andato al Brescia mi davano del pazzo, quando sono passato dal Milan in A al Venezia in C mi dicevano che ero matto. Ora mi chiedono chi me lo abbia fatto fare visto che la Salernitana è penultima. Io sono la persona più felice del mondo. Quando capisco cosa rappresento per la gente mi passa la tristezza, io voglio trasmettere quello che sono".
IERVOLINO: "SONO L'UNICO PRESIDENTE CHE DIFENDE I PROCURATORI" - Prima del neo allenatore granata aveva preso la parola il presidente Iervolino: "Inzaghi è un uomo serio e concreto, per le cose giuste. Sarei ingrato se non ringraziassi mister Sousa, non mi interessano le polemiche relative al suo incontro col Napoli o alle delegittimazione rispetto alla squadra e al direttore sportivo. Ha dichiarato che avevamo preso sconosciuti. Non voglio commentare. A me interessano i risultati sportivi. Sousa è stato esonerato perché i risultati non sono quelli sperati. Inzaghi crede fortemente in questa rosa e mi ha colpito per il suo entusiasmo".
Poi sulle polemiche: "Forse non sono il miglior presidente, però ce la metto tutta e spendo i miei soldi sperando di imparare velocemente dai miei errori. Ci sono cose che mi feriscono e che mi fanno male. Voi siete il nostro megafono. Leggo il discorso della lotta ai procuratori. Menzogne incredibili. E' accaduto con un solo agente che mi ha chiamato, ha chiesto scusa e ha capito l'errore. Il sistema sta migliorando, tutto il mondo del calcio ne ha tratto benefici. Sono l'unico presidente che difende i procuratori, lo dico guardando la telecamera. Mi ero solo arrabbiato perché non si può capovolgere una piramide in cui al centro deve esserci la società. A cascata vengono tutti gli altri. Mi hanno attaccato e mortificato: ho reagito e oggi ho un rapporto straordinario con gli agenti. Aggiungo: vi prego di non scrivere più che la Salernitana non ha fatto mercato. Abbiamo comprato il terzo marcatore della serie A, che dovevamo fare di più? Non era nostro. Poi c'è la fandonia del paracadute".
Resteremo in Serie A - "Siamo la decima squadra per salari, compriamo e non vendiamo. Ho speso 65 milioni e dovrò spenderne altri 20. Tra ricavi di diritti e botteghino il differenziale sarà di 20 milioni per mantenere questa rosa. Resteremo in Serie A. Ora basta offese, minacce e mortificazione e mi rivolgo alla stampa che deve essere avamposto a difesa della verità. Non voglio una cattiva informazione, non tollereremo più minacce. Non si possono riempire le pagine dei giornali con le interviste fatte ai detrattori".