PANCHINA AZZURRA

Conte dice no al Napoli: "Per ora mi godo la famiglia". Fiducia a tempo a Garcia, Tudor in stand-by

Il tecnico ex Juve e Inter declina l'offerta di De Laurentiis, che starà più vicino al francese. Se la svolta non arrivasse, tutto su Tudor

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"Sento insistenti voci di mercato che mi accostano a club importanti, ma ribadisco che per adesso c'è solo la volontà di continuare a stare fermo e godermi la Famiglia". Parole espresse via social dal diretto interessato, così Antonio Conte esce allo scoperto e rivela il suo pensiero, sulle forti voci che lo accostano alla panchina del Napoli. L'ex tecnico di Juve e Inter ha detto no alla proposta del presidente De Laurentiis.

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Il presidente azzurro aveva visto in Conte l'uomo giusto per rilanciare il Napoli e garantirne il quarto posto Champions, indispensabile per il club. Indiscrezioni di giornata raccontano di contatti diretti tra le parti, di una volontà della società di convincere Conte ad accettare la panchina del Napoli. De Laurentiis era pronto a uno sforzo economico per raggiungere quota 8 milioni all'anno per convincere l'ex allenatore di Juventus e Inter a occupare la panchina del club campione d'Italia. Stava lavorando per un punto d'incontro sulla parte economica da corrispondere ai collaboratori di Conte. Non avrebbe avuto preclusioni sul tipo di modulo, il 3-5-2. Da parte sua Conte era affascinato dall'idea di vincere anche a Napoli dopo aver trionfato con Juve e Inter, ma avrebbe avuto perplessità a entrare a campionato in corsa e avrebbe preteso garanzie tecniche e pieni poteri. Le parti sono state in contatto, lavorando anche su altri aspetti contrattuali come la durata del rapporto e sulle varie clausole da inserire a tutela dell'una o dell'altra parte. Poi la decisione di Conte per il no alla panchina del Napoli.

E adesso cosa succede in casa azzurra? Al momento avanti con Rudi Garcia che lavora in un clima particolare - oggi a Castelvolturno nessun blitz presidenziale, a rappresentare la dirigenza il direttore sportivo Meluso - ma che avrebbe le partite con Verona, Union Berlino e Milan per tentare di convincere la dirigenza ad andar avanti insieme almeno sino a fine campionato, seppur in condizioni umane e professionali difficili. De Laurentiis starà più vicino al tecnico da subito con la sua presenza a Castelvolturno e seguirà la squadra nella trasferta di Verona alla ripresa del campionato. Se poi Rudi Garcia non vincesse, non convincesse con il gioco e la situazione quanto a risultati precipitasse, allora ecco il piano B, che ha un solo nome: Tudor.   

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