C'è un precedente, piuttosto recente, che potrebbe in qualche modo fare giurisprudenza e dare una mano a Nicolò Fagioli anche se, va precisato, l'ordinamento sportivo italiano è differente da quello inglese. Inglese perché si parla di Premier e, in particolare, di Ivan Toney, 27enne in grande ascesa del Brentford che, lo scorso maggio, fu pizzicato a scommettere e, di conseguenza, sospeso. Il caso non è, per quanto di possa sapere - al momento su Fagioli siamo ancora alle indagini -, del tutto dissimile da quello del giocatore della Juventus. Scommesse sul calcio, parecchie nel caso di Toney - ben 262 in quattro anni - e squalifica di undici mesi, poi ridotti a otto (più ammenda di 57mila e 500 euro) per uno stop che terminerà il prossimo 16 gennaio.
Toney, nazionale inglese, era reduce da una grande stagione con la bellezza di 20 gol in Premier e la chiamata in nazionale. Insomma, sul punto di far esplodere la sua carriera è scivolato nel vizio e ha finito per essere squalificato. Da poco ha ottenuto il permesso per tornare ad allenarsi, ma è evidente che il lungo stop ha complicato in maniera importante la sua carriera anche se il Brentford è sempre stato al suo fianco e ha già annunciato la propria volontà di rinnovare il contratto attualmente in scadenza nel 2025.
Quello di Toney è un caso a sé, non fosse altro che le pene prevista in Inghilterra e Italia sono differenti. La collaborazione di Nicolò Fagioli, che avrebbe ammesso di aver giocato su partite di calcio (ma non della Juventus), potrebbe però portare a una pena inferiore a quella prevista dall'articolo 24 che parla, in questi casi, di almeno tre anni di squalifica. Insomma, lo stop è pressoché certo - avendo lui stesso ammesso le giocate vietate -, l'entità è tutta da capire. I tempi non saranno lunghi: in linea di massima il giocatore sarà presto deferito e ai primi di novembre si dovrebbe già sapere per quanto tempo il centrocampista bianconero sarà fermato.