A TUTTO PAPU

Papu Gomez: "Rinunciato ai soldi arabi per il Monza. Gasperini? Non è un tiranno, ma..."

L'argentino, tornato in Italia dopo la parentesi al Siviglia, vuole riconciliarsi col tecnico: "Acqua passata"

Il Papu Gomez ha scelto di nuovo l'Italia per proseguire la sua carriera calcistica dopo la vittoria del Mondiale con l'Argentina. L'ha fatto nonostante la ricca proposta dall'Arabia Saudita, preferendo il ritorno nel Bel Paese anziché svernare in un campionato che oggi è in crescita, ma in un Paese lontano dalla cultura occidentale. E ha scelto Monza, club definito ambizioso e che l'ha corteggiato per diverso tempo: "È stata una scelta di tutta la famiglia. Rientrare in un Paese che conosciamo è stata la decisione ideale". Un Gomez che, intervistato al Corriere della Sera, non si è tirato indietro nel parlare di Gasperini e del litigio col tecnico che l'ha portato a lasciare di punto in bianco l'Atalanta: "Tiranno è una definizione esagerata, ha un metodo di lavoro per il quale serve la testa giusta. Siamo persone adulte, è acqua passata. Rifarei tutto". E sullo scandalo scommesse ha sottolineato: "Bisogna capire se il gioco è malattia o meno".

 Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'argentino ha parlato del passato, del presente e del futuro, con parole di chi sa che l'ambizione è una delle forze più importanti nel mondo dello sport. Ed è per questo che ha scelto Monza e il ritorno in Italia anziché l'Arabia Saudita: "Dopo aver rescisso il contratto con il Siviglia e aver rifiutato un’offerta dall’Arabia credevo di restare fermo fino a giugno. Arabia? Non era un’offerta irrinunciabile, di quelle che ti cambiano la vita. Poi quando ho cercato sull’atlante la città dove mi sarei dovuto trasferire, in mezzo al deserto, ho pensato: grazie, ma non porto i miei tre figli lì".

 E sul corteggiamento del Monza non si nasconde: "Quando la squadra era ancora in B io e Galliani ci eravamo incontrati a Ibiza e mi aveva fatto promettere che quando me ne sarei andato dall’Atalanta mi sarei dovuto trasferire a Monza. Ma all’epoca giocavo la Champions, non ci pensavo. Poi di recente, con l’infortunio di Caprari, si sono aperti degli spazi qui e non ho fatto fatica ad accettare la proposta di tornare in un calcio che conosco bene e mi ha fatto sentire importante". Un Monza che, come Gomez, è ambizioso: "Il Monza è una società ambiziosa: prima conquistiamo i 40 punti necessari per garantirci la salvezza e poi vediamo. L'Europa è l'idea di tutti qui. Io voglio aiutare la squadra contribuendo a far crescere i più giovani. Ho già fatto la chioccia a Bergamo con Spinazzola, Gagliardini, Pessina, Conti".

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 Ma pensando a Gomez e al suo trascorso in Italia non si può far a meno di pensare all'addio burrascoso con l'Atalanta. Una cessione che ai tempi fece discutere parecchio a causa dei continui litigi col tecnico Gian Piero Gasperini col quale oggi il Papu vuole riconciliarsi: "Siamo persone adulte, è acqua passata. Sono trascorsi due anni, speriamo di ritrovarci presto e di salutarci". 

Una situazione, quella col tecnico, precipitata dopo gli screzi all'intervallo del match contro il Midtjylland. Parole e atteggiamenti che però Gomez non rimpiange: "Nonostante tutto, dopo quell’episodio ho vinto un Mondiale, una Copa America e un’Europa League. Certo, andarmene in quel modo da Bergamo non è stato piacevole, specialmente per i tifosi che non ho salutato e che in quel momento non conoscevano la verità. Comunque la vita sa essere pazzesca: tutti i titoli che ho conquistato sono arrivati dopo il mio brusco addio all’Atalanta. Mi sarebbe piaciuto tanto vincere qualcosa con i miei ex compagni".

Tensione con Gasperini che poi è stata vissuta anche da altri compagni di squadra, come Maehle che ha definito il tecnico "tiranno": "Definizione esagerata. Certo, ha un metodo di lavoro per il quale serve la testa giusta. Io ho fatto tanti anni con lui e mi sono adattato. Magari altri giocatori che son passati da Zingonia non sono riusciti a resistere".

 A Monza Papu Gomez ha ritrovato però un po' di Gasperini, perché Raffaele Palladino vede nel tecnico piemontese un modello da seguire, un vero e proprio maestro: "Palladino credo si sia ispirato parecchio al suo maestro: lo ritrovo nella parte fisica, tattica, atletica. Ecco perché qui nel Monza mi sono inserito in fretta: conosco bene il modulo del mister. Ha una mentalità da big, se noi giocatori gli daremo una mano avrà un grande futuro".

 Nel corso dell'intervista al Corriere Gomez non si è tirato indietro nel parlare del nuovo scandalo scommesse che vede coinvolti, tra gli altri, Fagioli, Zaniolo, Tonali e Zalewski: "Intanto bisognerebbe capire se il gioco è una malattia o meno. Inoltre se i giocatori hanno violato la legge con intenzionalità. Di certo, per ragazzi così giovani, è difficile resistere a ogni tipo di tentazione".

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