Inghilterra-Italia: probabili formazioni e ultime notizie
Vincere a Wembley sarebbe una dichiarazione d'intenti: per la qualificazione basta 'difendersi' dall'Ucraina ma battere gli inglesi vorrebbe dire ambire al primo posto
Togliamo subito l'elefante dalla stanza: sono passati 827 giorni dalla finale di Euro 2020, momento che resterà nella storia azzurra ma che non ha più senso evocare perché nel frattempo di quella squadra sono rimaste solo tracce (meno di dieci giocatori, confrontando i giocatori a disposizione questa sera) e soprattutto è cambiata la guida tecnica. Questo non toglie un briciolo d'importanza al match di Wembley perché dalla partita contro l'Inghilterra passeranno almeno due bivi mica da ridere per Luciano Spalletti: la qualificazione a Euro 2024, ovviamente, anche se di fatto per staccare il pass basterebbe il secondo posto e dunque guardarsi dall'Ucraina; e poi una dichiarazione d'intenti, la voglia di questa Italia di tornare ad acquisire una dimensione internazionale che manca, appunto, da 827 giorni.
A pensarci bene, i due bivi in qualche modo convergono. Perché battendo l'Inghilterra a casa sua significherebbe agganciarla in classifica, con una partita giocata in meno e un calendario in discesa, avvicinando notevolmente la partecipazione alla fase finale del prossimo Europeo. Inoltre sarebbe un urlo al mondo, la conferma che ci siamo, che lo scossone provocato dall'addio di Macini e l'ulteriore picconata del caso scommesse non hanno minato il gruppo azzurro, che al tavolo delle big mondiali ci stiamo bene (dopo che nelle ultime 12 partite contro le top 15 del ranking abbiamo vinto solo 3 volte).
Per fare questo il ct non sembra intenzionato a scegliere la via della continuità, e pensa a cambiare diversi elementi rispetto al largo successo su Malta. Con anche qualche nome decisamente a sorpresa, vedi Udogie a sinistra, forse per una questione di struttura fisica rispetto a Dimarco. O la regia affidata a Cristante, un nome più 'difensivo' rispetto a Locatelli, dopo che Spalletti in conferenza ha confermato come le possibilità di portare a casa la partita sono direttamente proporzionali alla qualità in fase di possesso palla che la Nazionale riuscirà ad avere. Infine Scamacca punta, che torna nell'Inghilterra appena vissuta da mordi e fuggi (16 partite e 3 gol col West Ham la scorsa stagione), che però ha tanto senso visto il modo di difendere della retroguardia inglese, per non parlare di El Shaarawy, convocato in un secondo momento dopo le varie defezioni.
Ma qui stiamo parlando di nomi - anche se potremmo aprire due belle parentesone parlando di Bellingham e Kane... - quando ciò che conta è la risposta del gruppo. Alle 21, dopo God save the King, sapremo se la filosofia Spalletti avrà la potenza di attecchire anche in un campo come Wembley come abbiamo già visto a Bari.