Il Napoli e Garcia ripartono da Verona. La netta vittoria del Bentegodi porta infatti almeno due buone notizie nello spogliatoio azzurro. La prima riguarda la reazione del gruppo alla sconfitta con la Fiorentina e alla situazione complicata del tecnico, la seconda riguarda invece la ritrovata brillantezza di Kvaratskhelia e la capacità di Raspadori e Cajuste di non far rimpiangere le pesantissime assenze di Osimhen e Anguissa. Risposte importanti, che incidono sia sotto il profilo caratteriale, sia sotto l'aspetto tecnico-tattico.
Al netto della prestazione col Verona, dominato a larghi tratti, il Napoli al Bentegodi non solo ritrova i tre punti, ma anche certezze un po' su tutti i fronti. In difesa, in mediana e davanti. Senza Juan Jesus, dietro Rrahmani e Natan hanno fatto buona guardia e anche Meret ci ha messo del suo per proteggere il fortino quando è stato chiamato in causa. In mezzo al campo Cajuste ha finalmente mostrato di cosa è capace dando fisicità, gamba e dinamismo a tutto al reparto insieme al solito Zielinski e un sontuoso Lobotka in versione 2022/2023 facendo dimenticare per 90' minuti l'assenza di Anguissa.
Infine il capitolo attacco. Senza gli strappi e la potenza di Osimhen, il timore era che il Napoli davanti potesse essere troppo "leggero" e prevedibile col Verona. Invece le prestazione super al Bentegodi di Kvara, Politano e Raspadori hanno allontanato qualsiasi dubbio, trasformando il tridente in un'arma micidiale negli spazi stretti e nelle giocate individuali. Autore di una doppietta, il georgiano è tornato a brillare e a fare la differenza con le sue giocate nell'uno contro uno e nelle conclusioni a rete. Discorso simile per il numero 21 azzurro, capace di dominare a destra e di essere sempre al centro del gioco e della manovra risultando anche decisivo sottoporta con un gol e due assist.
Quanto al rendimento di Raspadori, poi, la gara del Bentegodi lascia soltanto segnali molto positivi. Per il presente e per il futuro. Al centro dell'attacco l'ex Sassuolo ha mostrato il meglio del repertorio agendo da play avanzato e raccordando i reparti con qualità e rapidità. Tutto in maniera completamente diversa da Osimhen, ma con grande efficacia e tecnica. Un modo diverso per affrontare difese chiuse che potrebbe tornare utile a Garcia anche più avanti quando Victor tornerà a guidare l'attacco azzurro e servirà utilizzare più il fioretto della sciabola.