MOMENTI DI TERRORE

Disavventura in Nazionale per Marusic: riceve minacce di morte mentre l'agente viene aggredito

Il calciatore della Lazio è stato circondato insieme al suo procuratore e alcuni familiari all'uscita di un ristorante a Belgrado 

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Brutta disavventura per Adam Marusic nel corso della pausa per le nazionali. Mentre si trovava in Serbia con la formazione montenegrina, il difensore della Lazio ha dovuto fare i conti con una brutale aggressione che ha coinvolto il suo agente Uros Jankovic e alcuni suoi familiari. Come raccontato dallo stesso procuratore al sito vijesti.me, il terzino sarebbe intervenuto al fine di scongiurare il peggio. 

Il tutto sarebbe avvenuto al termine della sfida di qualificazione per gli Europei 2024 con Marusic che ha deciso di festeggiare il proprio trentunesimo compleanno con la madre, la moglie, la sorella e il procuratore in un ristorante di Belgrado prima di esser raggiunti dai malavitosi all'uscita del locale. 

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"Hanno aggredito me, Marusic, sua moglie e sua madre. Diversi aggressori mi hanno colpito con le pistole alla testa e ad altre parti vitali del corpo. Mi sono rotto lo zigomo e la gamba sinistra. Sono stato trasferito al Centro Clinico di Belgrado, dove sono stato operato - ha raccontato Jankovic -. Siamo stati circondati da diverse auto. Il mio autista ha cercato di allontanarsi, poi è stato investito da un’auto proveniente dalla direzione opposta. Non sono riuscito nemmeno a salire sul veicolo, sono stato aggredito da dietro".

Uno degli aggressori si sarebbe quindi avvicinato a Marusic puntando "la pistola in direzione della testa e del petto per evitare che mi aiutasse mentre mi picchiavano brutalmente" colpendo anche la madre del giocatore che "è stata spinta e ferita". Le indagini aperte dalla polizia serba si sarebbero indirizzate verso i figli di Zvezdan Terzić, direttore generale della Stella Rossa che, come spiegato dal sito bnn.network, avrebbero avuto alcuni conflitti con Jankovic. 

I due sarebbero stati riconosciuti dall'agente in un video ripreso dalla videosorveglianza per poi esser interrogati dalla polizia serba e dichiararsi innocenti. Nel frattempo Marusic ha disputato regolarmente il match di campionato con il Sassuolo ricevendo la riconoscenza del proprio procuratore: "Adam è un eroe, senza di lui avrei rischiato la vita".

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