Bob, slittino e skeleton avranno la loro pista in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. È quanto trapela dal Governo che, dopo il dietro-front sulla costruzione dello Sliding Center, avrebbe deciso di realizzare un impianto in Italia. Se l'ipotesi Cesana Torinese è quella che ha preso maggiormente quota nel corso delle ultime settimane, un ritorno all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo si è fatto sempre più largo con un progetto low-cost e su cui si prenderà una decisione entro novembre.
La scelta dell'esecutivo di rinunciare alla struttura ampezzana era stata annunciata dal presidente del Coni Giovanni Malagò che aveva paventato un possibile trasferimento delle gare all'estero con Igls e Sankt Moritz fra le principali indiziate. A far desistere il governo erano stati i costi di realizzazione dell'opera che avrebbe sostituito la storica "Eugenio Monti" e che avrebbe avuto un costo attorno agli 80 milioni di euro, una cifra considerata insostenibile tenuto in considerazione il precedente di Torino 2006 con la pista di Cesana rimasta abbandonata cinque anni dopo il suo impiego.
Vista la situazione a farsi avanti in estate era stato proprio il sindaco di Innsbruck Georg Willi che aveva fatto pervenire una lettera all'amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 Andrea Varnier nel quale veniva offerta la propria disponibilità a ospitare i giochi a patto che l'Italia contribuisse alle spese per l'omologazione e la gestione del tracciato per un contributo che si sarebbe aggirato fra i 12,5 e i 15 milioni. Una proposta che era stata immediatamente spedita al mittente nella speranza di riuscire a realizzare la pista tricolore e che al tempo stesso ha avvicinato Sankt Moritz, tornata di moda dopo le parole di Malagò e più vicina a Milano.
Il medesimo annuncio ha fatto scattare il progetto di recupero di Cesana, spingendo la Regione Piemonte a intervenire direttamente con un dossier dettagliato che prevede una spesa di 33,8 milioni di euro e lavori realizzabili in un anno, in tempo per svolgere i vari test necessari per l'omologazione nell'inverno 2025. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport la località della Val di Susa potrebbe diventare una "Coverciano della neve” con un centro federale di alta preparazione per bob, skeleton e slittino.
Negli ultimi giorni è spuntata nuovamente l'idea di tornare a Cortina d'Ampezzo con un piano low-cost che non preveda la realizzazione del Museo del Bob, previsto nell'idea originale e che consentirebbe di ridurre di una decina di milioni i costi. La suggestione è stata smontata dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi che ha affermato come "al momento non mi sembra ci siano le condizioni per farla lì". Per conoscere quale sarà il destino degli "sport del budello" sarà quindi necessario attendere ancora qualche settimana, anche se l'Italia torna a esser sullo sfondo.