TRAILRUNNING

Giro dei Mille Tormenti nella Stubaital: Philipp Aussehofer ha… la ricetta giusta!

Straordinario “miglior tempo conosciuto” per l’ambassador KARPOS altoatesino sullo Stubaier Höhenweg

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© Verena Illmer

Nel mondo della corsa in natura sui sentieri d'alta quota l'estate ormai nell'album dei ricordi è stata ricca di imprese, exploits e performances di vario genere: nell'ambito delle gare ufficiali ma non solo. A partire dalla metà dello sorso mese di agosto il nuovo FKT sulla Stubaier Höhenweg è di una manciata di minuti (anzi appena meno) superiore alle dodici ore, metà giornata! L'ultra trail runner altoatesino Philipp Ausserhofer ha battuto di quasi un’ora (54 minuti) il precedente Fastest Known Time lungo gli ottanta chilometri e i quasi 6000 metri di dislivello positivo dell’anello di questo classico austriaco del trailrunning d'alta quota, noto anche come “Tour der tausend Qualen”: il Giro dei Mille Tormenti. Sono bastate dodici ore, quattro minuti e 57 secondi al trentenne atleta italiano residente nello Stubai per chiudere l’anello sulle montagne… di casa, infilandoci otto perle (nel senso di altrettanti rifugi) nel suo viaggio da poco più di un giro d’orologio con partenza e arrivo a Neustift. L’exploit è avvenuto sabato 12 agosto: 84 chilometri e 640 metri la distanza percorsa da Philipp, che ha totalizzato un dislivello di 6055 metri e ha registrato un passo al chilometro di otto minuti e 33 secondi! Ausserhofer, che dalla natia Valle Aurina/Ahrntal si è trasferito per studio a Innsbruck (trovandovi poi anche l’amore) una decina di anni fa e che ora risiede a Telfes, ha battuto il precedente miglior tempo dell’altro altoatesino Daniel Jung, come lui ambassador KARPOS e recente vincitore (con nuovo record del percorso) del Tot Dret Gressoney-Courmayeur, una delle gare dell'evento Tor des Géants.

© Simon Rainer

Con questo nuovo FKT, Ausserhofer apre una nuova era lungo lo Stubaier Höhenweg che da quasi quarant’anni fa da sfondo a prestazioni top nel mondo della ultradistanza in alta quota. La prima competizione, nel formato della staffetta, risale al 14 luglio 1984. Più recentemente (lo scorso mese di giugno), questi sentieri sono stati teatro d’operazioni dei Campionati mondiali di corsa in montagna e trail running, manifestazione nel corso della quale Ausserhofer ha conquistato la medaglia di bronzo nella gara di lunga distanza con i colori della nostra Nazionale.

© Verena Illmer

Per Philipp, che ha studiato e lavorato come farmacista, il successo nell'Innsbruck Alpine Trail Run Festival di tre anni fa è stata la prima vittoria in quella che a quell’epoca rappresentava solo la seconda maratona di ultra trail della sua carriera. L’exploit di Stubaier Hohenweg aveva come obiettivo primario quello di svolgere una simulazione dell’alimentazione in gara e di ottimizzazione della strategia in vista dell’UTMB Ultra Trail du Mont-Blanc di Chamonix di fine agosto. Tre le stazioni di rifornimento predisposte lungo gli ottanta chilometri dello Stubaier Höhenweg: a base di riso, minestra di patate, gel energetici e barrette. Purtroppo però Philipp è stato poi costretto al ritiro dopo centotrenta dei centosettantuno chilometri della prova clou della franchigia UTMB (nonché finale delle UTMB World Series) a causa di un infortunio muscolare ad un polpaccio, mentre si trova nelle prime trenta posizioni della classifica. Più recentemente (l’ultimo giorno di settembre) Philip ha “staccato” un eccellente terzo posto nella 100K alla Nice Côte d'Azur by UTMB, sempre in Francia. Un podio che lo ha almeno parzialmente ripagato dalla delusione del ritiro di Chamonix. 

© Simon Rainer

L'Alta Via dello Stubai si snoda in otto tappe giornaliere attraverso Starkenburger Hütte, Franz Senn Hütte, Neue Regensburger Hütte, Dresdner Hütte, SulzenauHütte, Nürnberger Hütte, Bremer Hütte, Innsbrucker Hütte e ritorno a Neustift. Un itinerario molto ambito dagli escursionisti di lunga distanza per via dei suoi panorami mozzafiato e delle sezioni tecnicamente impegnative. Senza dubbio uno dei più bei sentieri d'alta quota delle Alpi, oltre che una prova severa in termini di resistenza, abilità e forza mentale.

© Verena Illmer

Portata a termine la sua impresa e… dopo aver tirato il fiato ed essersi rifocillato, eccome come ha rivissuto la sua avventura Philipp, da due anni nelle fila del team KARPOS, azienda leader nel settore dell'abbigliamento outdoor che ha sede a Fonzaso (in provincia di Belluno):

“Da quando ho accompagnato Daniel Jung nel suo tentativo di record nel giugno 2020, lo Stubai Höhenweg non mi è più uscito dalla testa. Queste montagne sono il mio parco giochi nella mia seconda patria, e volevo mettermi alla prova lungo il suo itinerario.

Si parte da Neustift e lì si fa ritorno, dopo essere stati - tra l'altro - sul ghiacciaio dello Stubai. Si tratta di un trekking classico che solitamente si copre in sette-otto giorni. La mia idea era di farlo tutto in un giorno solo, il più velocemente possibile. Non avrei mai pensato che ne sarebbe uscito un tempo simile. È andata molto bene fin dal primo momento. Le gambe giravano incredibilmente bene, mi sono tornati alla mente molti ricordi lungo il percorso e ho quindi provato emozioni molto intense. Naturalmente, ci sono sempre molte insidie quando corri per dodici ore con il caldo, costantemente al limite superiore delle tue possibilità, anche se non si tratta di una gara. 

© Verena Illmer

I dati principali dell'Alta Via dello Stubai si riassumono in un'ottantina di chilometri con 5500 o 6000 metri di dislivello, (a seconda delle possibili varianti all'itinerario classico, ndr). Cinquecento metri in più in meno non fanno poi tutta questa differenza… Il nuovo record ora è di dodici ore e quattro minuti e sono felice di essermelo messo in tasca.

© Verena Illmer

Una giornata fantastica su sentieri bellissimi. Questo itinerario d’alta quota ha un significato speciale perché è proprio di fronte alla porta di casa, è semplicemente famoso e ci sono già stati importanti tentativi di record. Volevo misurarmi con me stesso e vedere quale tempo sarei riuscito a realizzare. Si tratta di un percorso d'alta quota tecnicamente esigente e difficile e visto che io amo questo genere di tracciati, volevo mettermi alla prova a fare un buon tempo: il futuro dirà che valore ha quello che ho fatto. So che c’è ancora del margine. Fondamentalmente, queste performances sono sempre migliorabili e sono sempre pura emozione. Tutto deve combaciare perfettamente. Poi magari il tuo tempo viene battuto e a quel punto puoi raccogliere nuovamente la sfida: è questo il bello!”

© Verena Illmer
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