Epilogo incredibile ai Mondiali di rugby 2023 in Francia: il Sudafrica è campione grazie al successo per 12-11 sulla Nuova Zelanda. Solo una meta nel match di Parigi: quella di Beauden Barrett per gli All Blacks, che giocano gran parte della sfida in inferiorità numerica per l'espulsione di Cane. Decidono i quattro calci di punizione di Pollard: gli Springboks diventano la Nazione più titolata della storia della competizione con quattro vittorie.
Non inganni il punteggio: il 12-11 con il quale il Sudafrica batte la Nuova Zelanda e si laurea campione del Mondo di rugby in Francia è in realtà l'emblema di una battaglia. A Parigi, tra i protagonisti c'è anche il Tmo, che innanzitutto porta a un giallo a Frizell: il neozelandese diventa protagonista dell'infortunio di Mbonambi, che deve subito abbandonare la sfida. Nel frattempo, al 27' finisce la partita di Cane ed è un episodio fondamentale: una testata punita con il rosso che costringe gli All Blacks a giocare quasi tre quarti di gara in inferiorità numerica. Il 12-6 del primo tempo è dato soltanto da calci di punizione: quattro di Pollard (3', 13', 19', 34') per gli Springboks, due di Mo'unga (17', 38') per la Nuova Zelanda.
La prima meta sembra arrivare al 54' grazie ad Aaron Smith, ma la giocata viene annullata per fallo. Tutto buono, però, quattro minuti dopo, quando Barrett riduce le distanze e fissa il risultato sull'11-12. Mo'unga, tuttavia, sbaglia la successiva trasformazione, così come fa al 74' Jordie Barrett. Quest'ultimo errore risulterà fatale: il Sudafrica resiste nonostante il giallo a Kolbe nei minuti finali che ristabilisce la parità numerica e può festeggiare, esattamente come nel 1995 (quando vinse 15-12 proprio contro gli All Blacks), nel 2007 e nella scorsa edizione (2019). Per gli Springboks è dunque il quarto titolo: sono la Nazionale con più trionfi nella storia della manifestazione.