Max Verstappen implacabile: l'olandese vince il Gran Premio del Messico con due partenze perfette nella tappa del Mondiale divisa quasi esattamente a metà dalla sospensione imposta dalla riparazione delle barriere danneggiate dalla violenta uscita di Kevin Magnussen (incolume). L'olandese infila al primo via le Ferrari che scattavano davanti al gruppo. Danni per Leclerc in un contatto alla prima curva con l'idolo di casa Sergio Perez, subito costretto al ritiro. Prima Sainz, poi lo stesso monegasco subiscono il sorpasso da Lewis Hamilton (Charles in pista, lo spagnolo nel corso dell'unico pit stop). Il sette volte iridato chiude secondo davanti alle due Ferrari, con Leclerc sul terzo gradino del podio e Sainz quarto. Classifica confermata dopo la conclusione con un nulla di fatto dell'investigazione condotta nei confronti di Leclerc per "guida in condizioni di scarsa sicurezza" nelle fasi iniziali del GP, con l'ala anteriore della SF-23 del monegasco mal fissata dopo l'incidente della prima curva con Perez.
Nel Mondiale, Verstappen ha ormai doppiato il suo compagno di squadra Perez (491 punti a 240), il messicano sempre più braccato da Hamilton che lo insegue a venti punti (220). Operazione riaggancio invece già riuscita a Sainz nei confronti del connazionale Alonso (183 punti a testa). La sua splendida rimonta da fondo dello schieramento di partenza alla top five dell'ordine d'arrivo permette invece a Norris di conservare tre lunghezze sull'altro ferrrarista Leclerc (169 a 166). Il finale di gara in ribasso impedisce a Russell di tenere il ritmo di Lando e Charles, ma George li tiene nel mirino con il suo attuale bottino da 151 punti.
A proposito di Mercedes (e Ferrari), la sfida tra Brackley e Maranello per il secondo posto tra i Costruttori dietro alla stratosferica Red Bll (731 punri) registra a Città del Messico un significativo pareggio: venti punti a testa e vantaggio delle Frecce Nere invariato (22 punti, 371 a 349) ma con ormai tre sole chances per le Rosse di ribaltare l'attuale verdetto. Alle loro spalle, McLaren allunga ancora sulla deludente (per non dire in caduta libera) Aston Martin messicana: 256 punti a 236 e una storia che sembra ormai scritta per quanto riguarda la sfida ai piedi del podio finale.
LA CRONACA DEL GRAN PREMIO
Verstappen brucia le Ferrari al semaforo. Contatto tra la anteriore destra di Leclerc e la posteriore sinistra di Perez: danni all’ala anteriore per il ferrarista, ultimo l’idolo di casa che rientra ai box alla fine del primo giro ma è poi costretto all’abbandono. Nessuna investigazione sull’episodio. Verstappen allunga al comando su Leclerc e Sainz. Quarto Ricciardo che precede Hamilton, Piastri, Russell e Hulkenberg. Virtual Safety Car al quinto dei 71 giri in programma (detriti in pista). Si riparte full speed dopo un solo giro. Hamilton ingaggia Ricciardo con il DRS dall’ottavo giro ma l’australiano di Alpha Tauri si difende. Gasly e Zhou completano la top ten: il francese di Alpine mette nel mirino Hulkenberg. Hamilton davanti a Ricciardo alla staccata in fondo al rettilineo box (giro 11).
Leclerc sotto investigazione per guida in condizioni di scarsa sicurezza, decisione dopo la fine della gara. Verstappen ai box al giro 19, le due Ferrari al comando ma Hamilton mette sotto pressione da diversi giri Sainz. Verstappen intanto supera in scioltezza sia Russell che Piastri. Hamilton ai box al giro 25, imitato il passaggio seguente da Piastri e al giro 27 da Russell. Poi tocca a Ricciardo. Verstappen salta anche Sainz (giro 29). Lo spagnolo si ferma ai box due giri più in là. Subito dopo tocca a Leclerc, Verstappen torna in testa davanti al monegasco. Hamilton è ora davanti all’altra Ferrari. Ricciardo quinto davanti a Piastri, Russell, Norris in grande rimonta. Safety Car al trentunesimo giro per una violenta uscita di Magnussen (rottura sospensione posteriore sinistra) che esce da solo dalla sua Haas ma è visibilmente scosso. Verstappen ai box per cambiare di nuovo gomme. Bandiera rossa. Gara sospesa in prossimità di metà distanza (35 giri di 71) per ripristinare le barriere. Verstappen, Leclerc, Hamilton, Sainz, Ricciardo, Piastri, Russell, Tsunoda, Hulkenberg e Norris nella top ten.
Si riparte dopo una quindicina di minuti di sosta dal giro 36: ala anteriore nuova sulla Ferrari di Leclerc. Giro di riscaldamento e partenza da fermo (standing start). Verstappen si conferma al comando davanti a Leclerc, Hamilton e Sainz. Poi Russell e Ricciardo. Doppia sfida tra Ferrari e Mercedes. Mescola hard per le Rosse, media per le Frecce Nere. Hamilton passa “con le cattive” al giro 40, Russell invece non affonda il colpo su Sainz. Autore di una pessima ripartenza, Norris (che era arrivato fino all’ottava casella prima della bandiera rossa) è impegnato in una nuova rimonta: al quarantaseiesimo giro fa nuovamente il suo ingresso tra i primi dieci superando Hulkenberg. Si infiamma la sfida tra Sainz e Russell. Si ritira Fernando Alonso, il peggior weekend dell’anno per il due volte iridato di Aston Martin che rischia il sorpasso dal connazionale Sainz nella classifica generale. Duello all’arma bianca tra Piastri e Tsunoda: a farne le spese è il giapponese che finisce fuori alla prima staccata del quarantanovesimo passaggio. L’australiano della McLaren è ora nel mirino del compagno di squadra Norris, nettamente più veloce di lui. Inversione di posizione tra i due decisa dalla cabina di regia del team papaya.
Norris strappa di forza la sesta posizione a Ricciardo (giro 60 di 71) e a tre giri dal fine infila allo stesso modo anche Russell. Verstappen centra il cinquantunesimo successo della sua carriera davanti a Hamilton (che si aggiudica il giro più veloce della gara e il relativo punto-bonus), Leclerc, Sainz, Norris, Russell e Ricciardo. Oscar Piastri, Alexander Albon e Esteban Ocon completano top ten e zona-punti.