Grosso si sfoga dopo gli incidenti di Marsiglia: "Spero siano una lezione per il futuro"
Il tecnico si è espresso sui suoi profili social dopo gli scontri in cui è rimasto ferito a causa del lancio di sassi contro il bus del Lione
"Quello che è successo domenica sera poteva essere una tragedia, e sicuramente lo è stata per lo sport e per tutti quelli che lo amano". Sono queste le prime parole di Fabio Grosso dopo gli incidenti andati in scena fuori dallo Stadio Vélodrome di Marsiglia prima del match fra i provenzali e il Lione. L'allenatore romano è involontariamente protagonista degli scontri venendo colpito da un sasso lanciato dai tifosi di casa verso il pullman dei transalpini.
Una brutta disavventura che lo ha costretto a ricorrere alle cure ospedaliere e che gli sono costati tredici punti di sutura e 30 giorni di inabilità totale al lavoro, una misura che gli sta impedendo di partecipare agli allenamenti della sua squadra.
Dopo aver ricevuto il conforto da parte dei fan della squadra presieduta da John Textor, il campione del mondo 2006 ha scritto un lungo post sui social tranquillizzando sulle sue condizioni: "Mi auguro con tutto il cuore che possa essere una lezione per il nostro futuro. Grazie a tutti per il vostro supporto e per la vostra vicinanza. Allez l'OL ... toujours!".
"Fabio Grosso e' molto segnato fisicamente. Gli sono stati messi 12 punti. È psicologicamente segnato come il resto del gruppo. Ieri ci sono stati gli esami medici, domani vedra' un medico - ha commentato il direttore generale del Lione Vincent Ponsot -- C'e' un follow-up perche' l'entita' del taglio e' significativa e ha rischiato di perdere l'occhio sinistro. Poiche' ha preso una bottiglia di vetro piena in testa ad alta velocita', c'era il rischio di commozione cerebrale, quindi si', c'e' un seguito a riguardo".
Il dirigente transalpino ha inoltre chiesto che il match di campionato si possa giocare in campo neutro spiegando come non vi siano le condizioni di sicurezza adatte per disputare la sfida nella città provenzale. "Vogliamo rigiocare la partita, i giocatori non c'entrano niente. Così come non c'entravano i nostri giocatori quando fu lanciata la bottiglia al Groupama Stadium (su Dimitri Payet nel novembre 2021, ndr), anche se li hanno sanzionati sportivamente. Quello che vogliamo è che la 'sicurezza' dei nostri giocatori sia garantita. Sono lì per giocare a calcio e quello che chiediamo è che non si prendano un blocco di cemento in testa" ha concluso Ponsot.