NBA

Nba: cadono Milwaukee e Denver, ai Lakers il derby di LA. Solo due club a punteggio pieno

Una travolgente Boston e i Mavericks sono le uniche squadre senza sconfitte. Nuggets ko a Minnesota, Bucks sconfitti da Toronto. Notte fonda per Miami e Memphis, Golden State batte i Kings

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Iniziano a delinearsi le gerarchie dell'Nba, che per il momento ha due stelle polari. A Est brillano i Boston Celtics, che travolgono Indiana (155-104) e sono l'unica squadra imbattuta insieme ai Dallas Mavericks, che guidano a Ovest. Cadono infatti sia i Milwaukee Bucks che i Denver Nuggets, sconfitti da Toronto e Minnesota. Golden State batte Sacramento, i Lakers vincono il derby coi Clippers. Notte fonda per Miami e i Grizzlies, ancora sconfitti. 

BOSTON CELTICS-INDIANA PACERS 155-104

Vittoria roboante per i Boston Celtics, che ottengono il secondo miglior score della loro storia. Solo nel 1959 fecero meglio, con Red Auerbach in panchina e i 173 punti agli allora Minneapolis Lakers. Contro gli Indiana Pacers arriva un roboante successo per 155-104, che nasce sin dalle primissime battute: dopo tre minuti è già +10 per la capolista dell'Eastern Conference con quattro vittorie su quattro, per poi passare al +21 di metà gara e al +55 come picco del vantaggio nell'ultimo quarto. Il trascinatore è Jayson Tatum, che gioca solo 27' e mette a referto un ragguardevole score di 30 punti con 12 rimbalzi e 4 assist. Al suo fianco va in doppia cifra tutto il quintetto insieme a tre riserve, per un totale di otto elementi: White 18, Hauser 17, Brown 16, Holiday e Pritchard 15, Porzingis 13, Banton 11. Di tutt'altro spessore la prestazione degli Indiana Pacers, che senza l'infortunato Haliburton (distorsione alla caviglia) si sciolgono come neve al sole. Alle spalle del top-scorer McConnell (18) c'è poco altro, matura così la seconda sconfitta in quattro gare per gli altalenanti ospiti. 

MINNESOTA TIMBERWOLVES-DENVER NUGGETS 110-89

I campioni in carica dell'Nba disputano una gara sottotono per tutto l'arco del match e subiscono la prima sconfitta stagionale: sono i Minnesota Timberwolves a dare la sveglia ai Nuggets, sconfitti 110-89 con un disarmante ultimo quarto da 17 punti e un match che li vedeva a -19 dopo metà partita. Denver non mette mai la testa avanti, contro un'avversaria che aveva travolto nel primo turno degli scorsi playoff ed era estremamente motivata, tirando a 6/33 da tre punti. Nikola Jokic fa il suo con 25 punti, 10 rimbalzi e 3 assist, ma alle sue spalle c'è il vuoto, col solo Murray (14) in doppia cifra e tante prestazioni sottotono. Funzionano eccome invece i T'Wolves, trascinati da Anthony Edwards (24) e Karl-Anthony Towns (21), seguiti da Conley (17) e Reid (16). Denver perde così la vetta della Western Conference (4-1), mentre Minnesota pareggia il suo score (2-2). 

LOS ANGELES LAKERS-LOS ANGELES CLIPPERS 130-125 ot

Spettacolo e colpi di scena continui nel derby tra i Los Angeles Lakers e i Clippers, che viene vinto dai primi col punteggio di 130-125 dopo un tempo supplementare. Davanti agli occhi del neoacquisto dei Clippers James Harden, arrivato dopo una complessa trade coi 76ers, la sua squadra vola sul +13 a metà partita, ma viene rimontata dai rivali. I Lakers subiscono il pareggio a 17" dalla fine e sbagliano la tripla del sorpasso con Russell sulla sirena, prima di dominare il supplementare col punteggio di 13-8 e un sontuoso Reaves (sette punti). Si interrompe così la striscia di undici sconfitte consecutive nel derby di Los Angeles per i gialloviola, trascinati da un "ragazzino" di quasi trentanove anni: LeBron James non si limita a giocare 43 minuti, in barba allo scetticismo dei preparatori che ne consigliavano un impiego ridotto, ma mette a referto 35 punti con 12 rimbalzi e 7 assist. Alle sue spalle di 27 punti di Anthony Davis (dieci rimbalzi) e D'Angelo Russell, con Reaves a quota 15 e una rotazione che si limita a soli otto giocatori per gli infortuni. Ai Clippers non bastano i 38 punti di Kawhi Leonard e i 35 di Paul George, che ne mette a referto venti solo nel quarto quarto. Spicca anche Westbrook con 24 punti, 11 rimbalzi e 8 assist, ma Los Angeles è dei Lakers, che raggiungono i rivali con uno score di tre vittorie e due sconfitte a Ovest. 

GOLDEN STATE WARRIORS-SACRAMENTO KINGS 102-101

I Golden State Warriors continuano a far piangere i Sacramento Kings, che cadono un'altra volta al Chase Center (settima volta di fila) e con un punteggio-beffa: il 102-101 matura infatti col canestro di Klay Thompson a due decimi dalla sirena e punisce oltremodo i Kings. Non bastano a Sacramento i 23 punti con 11 rimbalzi e 8 assist di Sabonis, ben assistito da Monk (16) e Barnes (14), per evitare la sconfitta numero due in stagione (2-2 lo score). Golden State vince e aggancia i Denver Nuggets al secondo posto della Western Conference (4-1), con Steph Curry sugli scudi: 21 punti per lui, con Klay Thompson a quota 14 con Wiggins e Draymond Green a quota 13. Una prova di squadra che vale il successo per i Warriors. 

DALLAS MAVERICKS-CHICAGO BULLS 114-105

Per una volta il protagonista non è Luka Doncic, ma cambiando gli addendi il risultato non cambia per i Dallas Mavericks, che regolano i Bulls col punteggio di 114-105 e si prendono la vetta della Western Conference con quattro successi in altrettante gare. In un match che si rivela equilibrato fino al terzo quarto, iniziato con Chicago sul +2, il top-scorer è Grant Williams: 25 punti e 7 triple realizzate per lui, che firma in maniera indelebile il miglior avvio dei Mavs dal 2004/05. Brilla anche Hardaway, con 24 punti e sette triple, mentre Doncic si prende una serata di "relax" con 18 punti e 10 rimbalzi con solo 1/8 dalla distanza. Nei Chicago Bulls i migliori sono LaVine (22) a Vucevic, con 21 punti e 20 rimbalzi, ma non bastano per evitare la terza sconfitta in cinque gare. 

TORONTO RAPTORS-MILWAUKEE BUCKS 130-111

Ko pesante per i Milwaukee Bucks, che di fatto non scendono in campo e non giocano con la testa giusta a Toronto. I problemi d'adattamento tra Giannis Antetokounmpo e Dame Lillard, che predicano calma, ricordano quelli tra Kyrie Irving e Luka Doncic della seconda stagione. Con entrambi in gioco la squadra ha meno equilibrio e, a Toronto, per i Bucks si mette subito male col -22 a metà partita. Le mosse nella ripresa non raddrizzano la gara e i Raptors interrompono una serie negativa di tre ko consecutivi, con una vittoria che coincide (non a caso) col ritorno in auge di Dennis Schroder: 24 punti e 11 assist per il tedesco, trascinatore con Siakam (26) e Barnes, che mette a referto 21 punti e 12 rimbalzi. Nottata sottotono per Milwaukee, con Beasley (20) migliore dei suoi davanti a Giannis (16) e Lillard (15). Score di due vittorie e due ko per i Bucks, non ciò che ci si aspettava dopo il mercato estivo. 

MIAMI HEAT-BROOKLYN NETS 105-109

Prosegue la crisi nera dei Miami Heat, che si fanno rimontare dal -15 nel secondo tempo e perdono 109-105 con un ultimo quarto da 34-22 per i mai domi Brooklyn Nets, vincenti con un roster ridotto ai minimi termini. Si tratta del quarto ko in cinque gare per gli Heat, che hanno vinto solo nella prima giornata e cadono nonostante i 30 punti di Tyler Herro, i 21 di Bam Adebayo (14 rimbalzi) e i 20 di Jimmy Butler. Il top-scorer della "cooperativa dei punti" chiamata Nets è Mikal Bridges con 21 punti, a precedere Lonnie Walker e la sorpresa di serata: Armoni Brooks viene richiamato dalla G-League e mette a referto 17 punti in pochissimi minuti, risultando decisivo. Serata-no per Cam Thomas, che chiude a quota 13. I Nets possono però esultare per la seconda vittoria in quattro gare. 

OKLAHOMA CITY THUNDER-NEW ORLEANS PELICANS 106-110

Rimonta folle per i Pelicans, che pareggiano i conti nel terzo periodo dopo il -22 del secondo quarto e costruiscono la loro vittoria col dominio nei rimbalzi offensivi. Il 110-106 su Oklahoma pone le sue radici nelle grandi prove di CJ McCollum e Zion Williamson, che sopperiscono all'assenza di Brandon Ingram. Il primo chiude con 29 punti, 11 rimbalzi e 5 assist, mentre Zion sfiora la tripla doppia con 20 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, precedendo nello scoresheet Valanciunas (19). Ad Okc non bastano i 20 punti dell'acciaccato Gilgeous-Alexander, messo in difficoltà da un fastidio al ginocchio e comunque top-scorer dei suoi davanti a Holmgren (19 e 11 rimbalzi) e Jalen Williams (18), per evitare la seconda sconfitta in quattro gare. Score di tre vittorie e un ko, invece, per i Pelicans che scalano i ranghi a Ovest. 

NEW YORK KNICKS-CLEVELAND CAVALIERS 89-95

Si interrompe la striscia negativa dei Cleveland Cavaliers, che ottengono subito la loro rivincita sui Knicks dopo il ko casalingo di ventiquattr'ore fa. Il rematch porta al 95-89 dei Cavs, che svoltano definitivamente la gara nel terzo quarto nonostante le assenze pesanti di Garland, Allen e Jerome. Il trascinatore è Donovan Mitchell con 30 punti, seguito da LeVert (19) e Mobley (14). I Cavaliers approfittano dell'assenza di RJ Barrett e della serataccia di Randle (sei punti), cancellando l'onta del ko casalingo e contenendo i rivali: il migliore è Brunson con 24 punti, davanti a Quickley (18) e DiVincenzo (16) in una gara dal basso punteggio. Le squadre sono ora alla pari con due vittorie e tre ko. 

ATLANTA HAWKS-WASHINGTON WIZARDS 130-121

Terzo successo di fila per gli Atlanta Hawks, che scalano le classifiche e regolano nettamente i Washington Wizards. Lo scatto decisivo, dopo il +8 di metà gara, arriva con l'allungo di Atlanta nel terzo periodo e un vantaggio che rende imprendibile la formazione di casa. Il trascinatore è Dejounte Murray, che chiude con 24 punti e precede nel tabellino Trae Young, autore di 23 punti e 10 assist, e Hunter (23). Sono ben sette i giocatori in doppia cifra per gli Hawks, che comandano nei quarti centrali e non lasciano scampo ai rivali. Nei Wizards i migliori sono Kuzma (25) e Avdija (22), mentre Poole continua a deludere con soli 13 punti e Danilo Gallinari recita da panchinaro: otto punti e cinque rimbalzi in 19', con una plus/minus di -4 nonostante sia il migliore dei suoi tra i subentranti. Lo score di Washington continua ad essere negativo (1-3), mentre Atlanta vola a tre vittorie e due ko e risale nell'Eastern Conference. 

UTAH JAZZ-MEMPHIS GRIZZLIES 133-109

Notte fonda per i Memphis Grizzlies, che da stanotte sono ufficialmente l'unica squadra senza vittorie nell'avvio di stagione dell'Nba. Cinque vittorie su cinque per una delle migliori squadre della scorsa Western Conference, che non riesce a vedere la luce e viene travolta sin dall'avvio a Salt Lake City. Il 42-19 del primo quarto indirizza già una sfida che vede gli Utah Jazz chiudere sul +33 a metà partita e vincere nettamente col punteggio di 133-109. Il top-scorer è Sexton 23 punti, in una Utah che gestisce la sua rosa e riduce il minutaggio di Markkanen, che chiude comunque con 19 punti e 11 rimbalzi alle spalle di Clarkson (20). C'è spazio anche per Simone Fontecchio, in pieno garbage time: cinque punti, un rimbalzo e un assist in otto minuti per l'azzurro. Ai Grizzlies non bastano i 21 punti di Bane e i 19 di Jaren Jackson Jr., uniche stelle della squadra. Cinque ko su cinque ed ultimo posto a Ovest per Memphis, mentre i Jazz festeggiano la seconda vittoria stagionale (2-3).  

HOUSTON ROCKETS-CHARLOTTE HORNETS 128-119

Primo successo stagionale per gli Houston Rockets, col brivido: gli Hornets tornano in partita dal -18, ma vengono comunque sconfitti per 128-119 e proseguono nella serie che li ha visti perdenti per tre gare consecutive. Il top-scorer dei texani è Jalen Green con 23 punti, in una serata positiva per tutto il quintetto: VanVleet chiude a quota 22 con 11 rimbalzi, seguito da Sengun (19) e Brooks (20). Gli ospiti, in crisi di risultati, assistono al risveglio tardivo di LaMelo Ball, che mette a referto dieci punti su 19 negli ultimi sei minuti. Il loro top-scorer è comunque PJ Washington (23) davanti a Rozier (21), ma questi numeri non bastano per evitare il terzo ko in quattro gare. 

DETROIT PISTONS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 101-110

Rimonta vincente per i Portland Trail Blazers, che continuano a premiare le scelte estive dei loro uomini-mercato e conquistano il secondo successo in una stagione che sembrava dover essere molto complicata per loro. Dal -18 del secondo quarto si arriva al misero +1 per Detroit nel terzo, prima del successo di Portland per 110-101. I Blazers festeggiano la grande prova di Shaedon Sharpe, che chiude con 29 punti e ne segna 26 nella ripresa. Il canadese guida la squadra dopo l'uscita di Scoot Henderson per una distorsione alla caviglia, precedendo nel tabellino Jerami Grant (24) e Ayton, autore di 16 punti e 11 rimbalzi, con Brogdon a quota 14. Ai Pistons non bastano i 30 punti di Cade Cunningham e la buona prova di Ausar Thompson, che ne mette a referto 16. Arriva la terza sconfitta in cinque gare.