"Sarà un campionato di calcio all'insegna della sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale". Ad annunciarlo è il sottosegretario portoghese con delega allo Sport Joao Paulo Correia, in un'intervista rilasciata ad alcune testate nazionali. Il politico lusitano ha parlato a distanza di pochi giorni dall'assegnazione del torneo a Portogallo, Spagna e Marocco con calcio d'inizio fissato in Sudamerica assicurando come verranno utilizzati i tre stadi già omologati dalla Fifa: i due principali di Lisbona (Luz e Alvalade) e lo stadio del Porto (Dragao). Un altro settore dell'impiantistica sportiva portoghese che assumerà un ruolo da protagonista, secondo il sottosegretario, è quello dei ritiri sportivi, con almeno una trentina di centri candidati a ospitare altrettante nazionali, alcuni dei quali già ben noti e ricercati dalle squadre di club.
Quanto al rischio che un altro grande evento calcistico venga accompagnato da polemiche legate ai sospetti di corruzione, Correia ha risposto che la decisione sul Mondiale 2030, al contrario, "interrompe un ciclo di scelte che non sono mai state così trasparenti come questa".
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