Soulé, niente Italia: "Ringrazio Spalletti, ma io mi sento argentino"
Il talento di Mar del Plata ha annunciato la sua decisione per quanto riguarda le nazionali e ora aspetta la chiamata della Juve: in estate però, quando prenderà l'eredità di Dybala
"Ringrazio Spalletti, ma io mi sento argentino". Ha risposto così, parlando a Sportmediaset, Matias Soulé subito dopo la bella vittoria del suo Frosinone sul campo del Torino in Coppa Italia. Il talento sudamericano era conteso dalla Selecciòn e dalla Nazionale azzurra per i suoi antenati italiani, ma alla fine ha deciso che in futuro difenderà i colori della terra di nascita.
Difficile dargli torto, anche perché in lui l'Argentina potrebbe aver trovato il successore di grandi campioni di passato e presente, senza arrivare a scomodare l'immenso Messi. Sta di fatto che, almeno in Serie A, Soulé sta vivendo un momento magico. Con i suoi gol, cinque come Lukaku e uno in più di Vlahovic e Chiesa, sta contribuendo all'ottima stagione del Frosinone e soprattutto sta dando risponde importanti alla Juventus. I bianconeri lo hanno mandato, in prestito, a farsi le ossa alla corte di Di Francesco, per capire se potranno contare su di lui per un ruolo da protagonista anche con la maglia della Signora addosso. E finora la risposta è stata positiva.
Tanto che si parla di un suo possibile ritorno alla base già a gennaio. "Soulé può tornare alla Juventus a gennaio? Siamo in ottimi rapporti, ci hanno dato altri due giocatori bravi e a oggi non c'è stata alcuna richiesta da parte loro. Se e quando ci sarà, ci sederemo a discuterne. In estate la Juve ce lo ha dato perché si è fidata di noi", ha detto il direttore dei frusinati, Guido Angelozzi. Insomma, difficilmente Soulé tornerà a Torino durante il mercato invernale, anche perché non avrebbe lo spazio necessario per giocare con continuità e proseguire nella sua crescita tecnica e di personalità. Cosa che, al contrario, gli garantisce il Frosinone.
Poi, in estate sarà tutta un'altra storia anche perché "Mati" potrebbe tornare per prendere il posto che fu del connazionale Paulo Dybala. E proprio il confronto fra i due argentini fa sorridere la Juve, che si è cresciuta in casa un giocatore che ricorda sotto vari aspetti la Joya, acquistandolo nel 2020 dal Velez Sarsfield per il solo premio di valorizzazione da 120mila euro. Il tutto mentre decideva di lasciar partire l'ex capitano a parametro zero ormai due estati fa. Un affare visto quello che (di poco) sta facendo Dybala a Roma, più spesso out per infortunio che in campo, in confronto alla crescita esponenziale del 20enne di Mar del Plata. In un colpo solo la Juve si è liberata dello stipendio "monstre" di un giocatore che non rendeva per quanto costava e si è ritrovata in casa il suo possibile erede.