Mourinho: "Calendario? Nel calcio c'è gente arrivata con il paracadute. Dybala ci sarà"
L'allenatore giallorosso, nella conferenza stampa della vigilia, ha affrontato i temi legati alle polemiche di questi giorni e agli infortunati
"Renato e Paulo (Sanches e Dybala nd.r.) tornano in squadra, ma non sono in condizioni ottimali. Secondo il dipartimento medico e i preparatori senza rischio. Ed è quello che abbiamo bisogno di sentire, anche per loro che hanno la fiducia sufficiente per stare in campo. Ci possono dare una mano, tutti gli altri che sono fuori restano fuori". José Mourinho, alla vigilia della partita con il Lecce, affronta subito la questione legata agli infortuni, con il pensiero rivolto soprattutto al fantasista argentino.
“Non voglio entrare nella critica e nei piani per il futuro, quando dici che mancano cinque titolari non sono tanti. Io dico se mancano cinque titolari all’Inter ce ne sono altri cinque, e anche al Milan, alla Juve, all’Atalanta e alla Fiorentina. Noi non ce li abbiamo. Un giocatore infortunato è diverso da uno che ha una storia clinica, che è quello che ha problemi fisici che si ripetono nel tempo; sono due cose completamente diverse. Giocatori con infortuni, se non sono da contatto, sono infortuni che lo staff medico e tecnico sentono che devono fare qualcosa di più per recuperare. Quando esiste una storia clinica è diverso, guardiamo per esempio Gareth Bale, la storia clinica non gli ha permesso di essere sempre Gareth Bale, ma quando non c’era lui c’erano altri. La Roma ha diversi giocatori con una storia clinica, che io sono contento di avere in determinati momenti, ma quando non ci sono, non ci sono. Dybala e Renato Sanches pensate sarebbero qua senza una storia clinica? Smalling lo conosco meglio di tutti voi e sono molto felice quando è a disposizione", ha aggiunto Mou.
L'allenatore giallorosso è poi tornato a parlare della rosa risicata a disposizione: "Noi abbiamo cinque giocatori da usare per sostituire i titolari, ma non sono prodotti finiti, prendiamo ad esempio Bove e Zalewski. Io dò sempre il massimo e per questo non ho voluto rispondere alle critiche di domenica. Sono molto esigente con me stesso. La cosa peggiore per me è non essere soddisfatto con me stesso. Dopo l'Inter non avevo questo sentimento, ma il contrario. Abbiamo fatto una partita dove fino all'ultimo eravamo in gioco. Se avessimo avuto quella punta di fortuna avremmo fatto noi l'1-0 con Cristante. Abbiamo avuto un'organizzazione, una capacità mentale di non perdere quella gara lì e siamo stati a pochissimo dal riuscire a vincerla. Sono stato triste per lo sforzo di giocatori che hanno giocato due giorni prima. Ma il mio sentimento era di soddisfazione con me stesso e con i giocatori. Poi abbiamo preso un gol che andava evitato, ma i ragazzi hanno giocato bene anche con cartellini gialli per tanto tempo. La Roma con metà squadra è stata in partita fino alla fine. Domani siamo qui e non abbiamo Paredes perché squalificato, poi metà Paulino e un terzo di Renato Sanches. Ma cercheremo di vincere perché ora siamo più vicini alla Champions".
Sul calendario Mou ha aggiunto: "Sappiamo prima dell'inizio del campionato il numero di partite che giochiamo. Ci sono squadre che hanno più potenziale per fare tutto questo, altre che ne hanno meno. Se noi abbiamo sei difensori centrali possiamo giocare anche ogni tre giorni perché possiamo cambiare. Se ne abbiamo quattro che diventano tre e poi due tutto è più complicato. Penso che la parola alibi nel calcio si utilizza più quando si perde, nel dopo. Non si utilizza prima. Noi parliamo del calendario, ma dall'inizio del campionato, non per la prima volta dopo il ko con l'Inter. Io capisco che nel calcio c'è tanta gente che è arrivata con il paracadute, non è il loro mondo. Vengono per status, per politica, per un bell'abito. A questo tipo di persone, che vanno rispettate per il loro status, non vale la pena commentare. Non sanno cosa sia giocare due giorni dopo o cosa fa la differenza. Oppure lo sanno e fanno finta di non saperlo e questo è più grave. Nella Lega calcio c'è anche gente con una storia di calcio, che ha lavorato con squadre e che conosce le difficoltà della stanchezza. Se il nostro club non fa questa domanda pubblicamente sono sempre io che mi devo mettere davanti a voi a parlare delle stesse cose e forse non dovrei. In questo caso specifico, magari sbaglio io, però per me esiste una grammatica calcistica e l'alibi è qualcosa che si utilizza dopo e io ne parlo da inizio campionato. La prossima settimana succederà lo stesso. La Lazio gioca in Europa il martedì, noi il giovedì e poi il derby non possiamo giocarlo lunedì perché c'è la sosta. Qui dico che siamo stati sfortunati, loro avranno un vantaggio ma non c'è alcuna critica. Ma con tutto quello che è successo fino a oggi, e che succederà dopo, la Roma è veramente penalizzata".