Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il CEO della Virtus Luca Baraldi ha raccontato da dove arrivi questa rivoluzione: "In società abbiamo convenuto che non era necessario spendere tanto come negli anni passati per rimanere competitivi. Credo che abbiamo trovato l'equilibrio sul quale impostare le prossime stagioni. La rinuncia a Teodosic è un discorso a parte perché Milos aveva finito un ciclo. Ci siamo liberati di giocatori come Mannion, Ojeleye e Jaiteh che non erano più strategici per le sorti della squadra. E abbiamo investito su profili come Smith, Dobric e Cacok che si sono dimostrati subito efficienti. Per fare questo, con meno risorse economiche, occorre avere una forte organizzazione aziendale che si traduce in un capillare lavoro di scouting. Mai come oggi in Virtus c'è piena coesione nella triade proprietà-staff tecnico-giocatori. E ne siamo fieri. Un'idea che Banchi ha sposato portando professionalità, competenza e un grande entusiasmo contagioso per la squadra. Il nuovo coach ha sollevato un ambiente depresso. Ora i pilastri sono Belinelli e Shengelia, grandi giocatori e grandi uomini. Polonara? Il suo programma di riabilitazione dopo l'intervento procede regolare. La nostra aspettativa è di rivederlo in campo all'inizio del 2024".