PAGELLE F1

F1 Brasile, le pagelle: Verstappen è l'Uomo Invisibile. Ferrari vs Mercedes: vai avanti tu che mi vien da ridere

 Massimo dei voti a San Paolo anche per il pubblico brasiliano che tifa ancora Ayrton Senna

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MAX VERSTAPPEN: VOTO 10 Più che un campione (del mondo), un supereroe: nel senso del dono dell'invisibilità almeno per il regista del GP del Brasile. Nulla di nuovo peraltro, in casi del genere. Soprattutto se dietro le sfide solo un filo più incerte (senza esagerare, eh?), ma solo grazie all'aiutino-DRS. SuperMax (ecco, appunto) mette sul tavolo due scatti al semaforo impeccabili, poi veleggia tra i laghi... di Interlagos, per uno (e uno solo!) dei settantuno giri in programma messo nel mirino da Norris. Il tre volte iridato sposta nel pallottoliere la diciassettesima pallina stagionale e mette nel mirino le cinquantatré vittorie di Sebastian Vettel che prima di lui ha fatto storia alla Red Bull. Max ha due colpi a disposizione (Las Vegas e Abu Dhabi) per pareggiare i conti. Anzi, per superarlo!

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FERNANDO ALONSO: VOTO 10

Prima del via di San Paolo lo spagnolo prende un'altra sorsata dalla fontana dell'eterna giovinezza agonistica (per l'altra non c'è nulla da fare) e massimalizza la ri-alzata di scudi della Aston Martin che ormai dalla fine di agosto era scomparsa dai radar dell'alta classifica, come conferma il buon quinto posto del bistrattato LANCE STROLL (VOTO 7). Fernando tiene a distanza Perez per tutta la parte finale del GP e - incassato il sorpasso del messicano al penultimo giro - non pensa nemmeno un momento ad accontentarsi. Rilancia la sfida invece, sorprendendo Checo e riagguantando a tre chilometri scarsi dal traguardo il terzo gradino del podio. 

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CHARLES LECLERC: SENZA VOTO

Dopo la Sprint di rimessa (come da "programma"), il monegasco e la Ferrari in blocco puntavano tutto sul GP classico per incidere un segno profondo sull'asfalto di Interlagos. Ciò che è rimasto sono invece solo i segni dell'impatto della SF-23 numero sedici contro le barriere di protezione a bordo pista. Charles non ha ovviamente colpe e gli restano i meriti della bella performance da prima fila in qualifica. Oltre al modesto quinto posto nella Sprint di cui sopra. 

LANDO NORRIS: VOTO 9,5

Mette a segno il settimo podio stagionale al termine di una gara nel corso della quale ha pure provato a fare un pensierino ad attaccare Verstappen, per poi saggiamente accontentarsi di un secondo posto (proprio come ventiquattr'ore prima nel formato Sprint) che lo proietta alla quinta casella della classifica generale superando Sainz e mettendo nel mirino Alonso, dai quali è... equidistante: 195 punti per Lando contro i 192 del ferrarista e i 198 dell'altro spagnolo di Aston Martin. A San Paolo Norris ha sportivamente "seppellito" OSCAR PIASTRI (VOTO 5) che però, va detto, soffre molto la sua prima volta sui circuiti che non conosce ed è pure stato particolarmente sfortunato al primo via ed è poi così stato costretto ad un GP ad handicap. Quasi certamente due clienti scomodi per Verstappen - Lando&Oscar - nel Mondiale che verrà.

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MERCEDES: VOTO 4

Le Frecce Nere vanno alla deriva con il passare dei giri, Hamilton e Russell si spengono come cerini dopo aver prematuramente bruciato le gomme. Di domenica come già al sabato. Di più: sulla pista che l'anno scorso ha visto Russell conquistare la sua prima vittoria iridata, la corazzata fantasma fa inspiegabilmente naufragio. Concedere un paio di punti (pochi ma significativi) alla Ferrari nel giorno in cui una delle due Rosse nemmeno raggiunge la griglia di partenza e l'altra traccheggia fuori dalla top five è proprio il minimo della vita e di fatto "apre" ad un epilogo stagionale ai ferri corti tra due squadre che si apprestano a chiudere a doppia mandata un Mondiale estremamente deludente e che apparentemente sembrano entrambe decise a... perdere la sfida. Per dirla con il cinema, anzi con la commedia all'italiana: vai avanti tu che mi vien da ridere!

SERGIO PEREZ: VOTO 5

Pare impossibile non riuscire ad avere ragione della Aston Martin in capo a venti giri con il DRS (e il doppio delle possibilità di attaccarla), per poi farcela ma subire il controsorpasso ormai in vista del traguardo. La strategia era forse quella giusta: affondare il colpo solo alla fine per non lasciare all'avversario possibilità di reazione. Solo che l'avversario era il più duro tra i duri. Checo era salito sul terzo gradino del podio nella Sprint ed è rimasto ai suoi piedi nel GP: non basta ancora, non può bastare.

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CARLOS SAINZ: VOTO 6,5

Luci (poche) e ombre (molte di più). Prova a dare un senso alla domenica ferrarista (dopo un sabato pure privo di acuti) con una sezione centrale di GP piuttosto efficace. Poi è costretto a tirare i remi in barca, avanzando dalla ottava piazza delle fasi iniziali alla sesta sotto la bandiera a scacchi. Tocca accontentarsi. Il mezzo punto in più è per il messaggio radio poco politically correct (ma molto spontaneo, e questo ci piace) con il quale chiede al ponte di comando ferrarista di "defenestrare" al più presto la frizione della sua monoposto, già al rientro a Maranello dal Sudamerica. La giusta dose di ironia da parte di un ragazzo che ha carattere, arguzia e sa lanciare messaggi mica tanti cifrati. Avranno apprezzato, in cabina di regia?

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SAO PAULO F1 ORGANISATION: VOTO 4

Grave insufficienza per gli organizzatori della gara di San Paolo, messi sotto accusa dal Collegio dei Commissari di gara a causa dell'invasione di pista finale nei pressi della via di fuga della curva uno a fine GP, quando le monoposto circolavano ancora sulla pista. Gli organizzatori sono stati "invitati" a presentare al più presto (entro il 30 gennaio 2024!) un fantomatico "Remediation Plan" con le misure adatte affinché l'accaduto non si ripeta. Spetterà poi al prossimo Consiglio Mondiale FIA stabilire se il Remediation Plan stesso sia sufficiente o se debbano essere presi provvedimenti più sostanziali nei confronti di un evento che - proprio ad inizio weekend - era stato confermato fino al 2030!

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PUBBLICO BRASILIANO: VOTO 10

Con il massimo dei voti abbiamo aperto, con il massimo dei voti chiudiamo. Dieci al pubblico brasiliano che non dimentica: Ayrton Senna, naturalmente. A trent'anni dalla seconda e ultima vittoria di Magic sulla pista di casa (la prima nel 1991) fa ancora il tifo per l'indimenticabile campione paulista. Ma poi non è questione di anniversari tondi: l'affetto per Ayrton era lo stesso negli anni scorsi e lo sarà anche in quelli a venire. Speriamo ancora a lungo. Ok, basta così, appena in tempo: prima di essere sopraffatti dalla malinconia...

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