Un mese e mezzo dopo l'infortunio di Empoli, Marko Arnautovic torna a disposizione di Simone Inzaghi: l'obiettivo era quello di riaverlo per la trasferta di Salisburgo e così è stato. In Austria l'attaccante dell'Inter partirà dalla panchina, non può certo essere già nella condizione di insidiare Lautaro o Thuram nè tanto meno Sanchez, fra l'altro possibile titolare proprio nella sfida di Champions al posto di uno tra l'argentino e il francese. Detto questo, il recupero dell'ex attaccante del Bologna è un'ottima notizia per il tecnico nerazzurro che potrà da oggi in poi ruotare più agevolmente le punte in rosa. Dopo Salisburgo, Arnautovic avrà probabilmente più minuti a disposizione contro il Frosinone, nell'ultima di campionato prima della sosta. Ma tornare tra i convocati, non ultimo proprio nella sua Austria, è una indubbia iniezione di fiducia ed entusiasmo per il centravanti interista: "Sto bene, sono state sei settimane lunghe, un periodo difficile per me, non solo fisicamente ma anche mentalmente perché non sono abituato a questa situazione" ha dichiarato in conferenza stampa. "Però adesso sono ritornato e ho grande voglia: cercherò di aiutare la squadra".
Con un calendario molto fitto, il rientro di Arnautovic è come detto un'ottima notizia per Inzaghi per un attacco nerazzurro in cui ci sono certamente gerarchie consolidate ma dove servirà l'apporto di tutti, anche di chi come l'austriaco non è per forza di cose un titolarissimo:" Se l'allenatore mi mette in campo - ha proseguito l'austriaco - faccio del mio meglio per aiutare la squadra. Noi davanti abbiamo un attacco molto forte: giocherà chi se lo merita. Qui a Salisburgo è una partita con tanta emozione per me, anche se non è la mia città ma siamo comunque in Austria. Però sono venuto qui per vincere la partita: ci sono tanti amici, ma quando si gioca si fa tutto per vincere: vogliamo qualificarci alla prossima fase della Champions League e chiudere il discorso già domani".
Il tutto, ovviamente, dovendo fare i conti con un Salisburgo che anche a San Siro ha dimostrato di essere avversario tostissimo: "È vero! Affrontiamo una squadra molto buona, giovane, con un buon allenatore: negli ultimi anni ha offerto prestazioni di alto livello. Io non posso dire che siamo i più forti. Noi facciamo quello che dobbiamo fare, settimana dopo settimana: abbiamo un allenatore che tutti i giorni ci indica le tattiche e tutto il resto. Poi sta a noi in campo: finora abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma il campionato ad esempio è appena iniziato. Non siamo ancora vicini alla fine: la strada è lunga, ma siamo preparati per tutto".