Juve-Inter: la grande sfida scudetto comincia dal Cagliari
I bianconeri contro l'ex Ranieri per un altro sorpasso ai nerazzurri: Allegri conferma Kean con Chiesa, fisico e rapidità per scardinare la difesa sarda
La missione è semplicissima: vincere, in qualunque modo e senza badare all'estetica, che gli interessa quanto uno smoking in una scampagnata. Massimiliano Allegri non cambia di una virgola e poco conta che di fronte ci siano Milan, Fiorentina o Cagliari. La sua Juve è disegnata così e così continuerà a essere disegnata fin tanto che sarà lui alla guida della barca: difesa a tre, centrocampo solidissimo a cinque e due contropiedisti là davanti, perché sia chiaro a tutti l'obiettivo, che è poi attendere e ripartire facendo più male possibile all'avversario. Fatto sta che allo Stadium, dove si presenterà il Cagliari dell'ex Ranieri reduce da una striscia positiva (due vittorie e un pareggio nelle ultime tre uscite), il tecnico bianconero non cambierà di una virgola lo spartito che gli ha consentito di infilare quattro vittorie di fila, 16 punti nelle ultime sei gare e, soprattutto, di tenere nello stesso periodo sempre la porta inviolata. Perché vincere, come da storico dettame societario, è l'unica cosa che conta.
E la questione si fa più seria oggi che il campionato sta per andare in vacanza per un paio di settimane. La Juve ha di nuovo l'occasione di mettersi dietro l'Inter per una notte e lasciare quel tanto che basta di pressione ai nerazzurri in vista della gara interna contro il Frosinone (tutto fuorché proibitiva, ma non si sa mai) in attesa di incrociare i guantoni alla ripresa e capire, vis a vis, chi abbia più gambe e testa per puntare allo scudetto. Scudetto, già, una di quelle parole che Allegri non pronuncia mai, perché per il momento è meglio guardarsi alle spalle piuttosto che davanti, ma che resta l'ossessione di casa madre dopo qualche stagione decisamente buia.
Contro il Cagliari e quella zanzarina fastidiosa che sa essere Luvumbo, il tecnico bianconero cerca un'altra prestazione solida. Niente di più e niente di meno, ben sapendo che in attacco, prima o dopo, qualcosa accadrà e le chance per portarsi a casa la partita arriveranno. Kean sarà la spalla di Chiesa, o viceversa se volete, dato che il primo è ultimamente più "titolare" del secondo. Vlhanovic e Milik saranno pronti a entrare a gara in corso se sarà necessario aggiungere peso alla velocità. Il resto è la solita Juve, con Cambiaso e Kostic a rifornire le punte dall'esterno, Miretti e McKennie a supportare Locatelli in copertura e inserirsi in attacco e i soliti tre davanti a Szczesny, con Rugani nuovamente, solido, sostituto di Danilo.
Nel Cagliari, almeno sulla carta, le novità dovrebbero essere due: Viola da subito alle spalle delle punte e Petagna preferito a Oristanio all'inizio per dare peso all'attacco e permettere alla squadra di salire. Ranieri, a differenza di Italiano, aspetterà la Juve almeno quanto la Juve ha aspettato la Fiorentina una settimana fa. Ai bianconeri, insomma, questa volta toccherà fare la partita. Contro il Verona ne venne fuori una gara giocata discretamente, anche se risolta solo all'ultimo respiro. Quel che accadrà oggi lo scopriremo. Intanto se lo scudetto chiama, la Juve vuole rispondere presente. Prima di passare la palla all'Inter e aspettarla al varco dello scontro diretto.