Alex Schwazer non potrà qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi 2024: in diretta al Grande Fratello, su Canale 5, il marciatore ha annunciato che non ha ricevuto dalla Wada lo sconto della squalifica per doping. "La decisione non è stata favorevole, sono dispiaciuto. Ritengo che sia una decisione profondamente sbagliata. Credo di pagare per il fatto di non aver accettato un verdetto della giustizia sportiva e di aver lottato per la mia innocenza. Valuterò nei prossimi giorni cosa fare, anche in relazione alla mia permanenza nella casa. Vi chiedo di non far drammi" ha detto Schwazer dopo aver annunciato la decisione della Wada. Così in merito al futuro: "Continuerò ad andare avanti con gli allenamenti, sono entrato nella casa per allenarmi bene e lo farò sino alla fine di questa esperienza. Ora penserò a cosa fare, amo lo sport e non starò più male per decisioni di questo genere. Il tempo è a mio sfavore, fare appello diventerebbe difficile".
LA VICENDA DI SCHWAZER -
La squalifica per doping di Schwazer scadrà il prossimo 7 luglio, troppo tardi per tentare la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, che si svolgeranno dal 26 luglio all'11 agosto 2024. Recentemente l'altoatesino aveva scovato che un tecnico squalificato a vita per questioni di doping avrebbe continuato a collaborare con una federazione affiliata alla World Athletics e quindi sottostante alle regole Wada. Denunciando con apposite prove all'Aiu (organismo della World Athletics che si occpua di doping), ha offerto una collaborazione attiva che poteva valergli fino al 75% della riduzione della squalifica. I legali di Schwazer a gennaio avevano chiesto una riduzione della pena ma, nonostante solitamente una risposta arrivi in due mesi, il no è arrivato solo oggi. Da notare che ad aprile l'Aiu aveva chiesto di chiarire i punti della sua collaborazione in merito a questa vicenda e soprattutto ammettere di aver violato le regole antidoping nel 2016, quando invece sia Schwazer che il suo allenatore Donati da sempre si sono dichiarati innocenti. Nel 2021 il Tribunale di Bolzano aveva disposto l'archiviazione del procedimento penale a suo carico per "non aver commesso il fatto".